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VISTI DA VICINO – Alessandro Iovino: “Caso Speziale: l’inchiesta di Nastasi tra cronaca, atti processuali e misteri”

 

 

La fine del campionato e l’avvio imminente dei mondiali, hanno velocemente spento i riflettori su una vicenda che poco più di un mese ha tenuto banco su tutti i media nazionali: il caso Speziale. Ritornato in auge dopo gli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina lo scorso maggio, è un caso di cronaca giudiziaria al quanto emblematico. Genny a’ carogna, protagonista di quella caotica serata allo Stadio Olimpico di Roma, artefice e mediatore di una presunta trattativa tra le forze dell’ordine e le frange più estreme del tifo, indossava una maglia con su scritto: “Speziale libero”. L’indomani, molti autorevoli personaggi, tra cui il premier Matteo Renzi, si precipitarono a telefonare la  moglie dell’ispettore Raciti per manifestare solidarietà a seguito del discutibile gesto di Genny a’ carogna.

Tuttavia c’è da chiedersi: davvero tutti conoscono la cronaca di questo caso? Chi è davvero Antonino Speziale? E’ veramente lui l’assassino di Filippo Raciti?

Non penso che i tifosi e l’opinione pubblica si siano posti questa serie di domande. Ma io sì, e nel cercare una risposta mi sono imbattuto in un libro di Simone Nastasi su questa vicenda: “Il Caso Speziale: cronaca di un errore giudiziario” (Bonfirraro, 2013). La prima impressione che ho avuto, è stata quella di imbattermi in una vera e propria inchiesta sul processo a carico di Speziale. Documenti giudiziari, interviste, carte processuali e una attenta analisi dei fatti che portarono all’omicidio dell’ispettore di polizia Filippo Raciti.

Questo libro ha il merito di andare oltre i luoghi comuni. Anche contro le infinite e sempre presenti divisioni che caratterizzano questi episodi, tra colpevolisti ed innocentisti. Un libro che presenta un quadro d’insieme complesso, e che scardina alcuni luoghi comuni.

Il mistero sulla confessione di Speziale, gli errori, le omissioni e anche la mancanza di prove schiaccianti. Tutto questo basta all’autore per prendere una posizione: è lecito nutrire dubbi sulla sentenza. Lo scorso febbraio la Corte di Cassazione ha definito il processo “revisionabile”. Il mistero continua. Come la storia continua. E’ possibile che la verità storica non sia stata ancora scritta? Che si può parlare solo di verità processuale?

L’autore in una delle interviste rilasciate di recente, chiarisce che il sottotitolo del libro è una provocazione. “Cronaca di un errore giudiziario” è riportato in forma affermativa, anche se si evince dalla lettura che anche per l’autore assume una forma dubitativa. Se volete saperne di più, allora vale la pena “vedere da vicino” questo libro. Non tanto per schierarsi tra i colpevolisti o gli innocentisti e per dipanare ogni dubbio sulla vicenda. Anzi, le incertezze forse aumenteranno. Ma vale la pena leggere semplicemente per saperne di più.

Sarebbe un esercizio banale alla fine di questo libro esprimere solidarietà e rispetto per la vedova Raciti. Anzi, forse lo è, perché per quanto mi riguarda è un atto dovuto, scontato e che non si discute. Ma in un paese di perbenisti, è necessario ribadirlo. Perché non ci siano equivoci e mistificazioni. La vicenda è delicata, bisogna discuterne con equilibrio ed intelligenza. Quella che a volte manca ai cronisti d’assalto.

Alessandro Iovino

 

 

 

 

 

 

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