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AZZURRISSIMO – MARZO

 

Alessandro Iovino: “Bisogna essere grati a De Laurentiis, il Napoli è pur sempre il club italiano col più alto rendimento negli ultimi anni”

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Aurelio De Laurentiis è un uomo coraggioso, non c’è dubbio. Dicono che a volte non ha un carattere semplice e sa essere ruvido con quelli che gli sono antipatici, e che potrebbe “sborsare” più quattrini per la squadra, ma una cosa è certa: è un grande presidente. E’ la persona giusta per guidare questo Napoli. E proprio in questa fase così delicata del campionato, in cui forse è tramontata ogni speranza per lo scudetto, intendo omaggiare la figura del presidente De Laurentiis.

I napoletani hanno tanti pregi, ma anche molti difetti: tra questi ultimi quello di essere smemorati. Molti tifosi hanno cancellato dalle loro menti gli “anni bui” in cui il glorioso Napoli, che aveva annoverato tra le sue fila il più grande campione di tutti i tempi (Diego Armando Maradona), era solo un lontano, lontanissimo ricordo. Erano passati poco più di una decina di anni dall’ultimo scudetto, che il Napoli si ritrovò a combattere per la salvezza, fino ad arrivare al fallimento totale e alla vergognosa parentesi della serie C. In quella triste vicenda, il Napoli però seppe trovare la sua dignità, grazie soprattutto ad un presidente con una visione chiara ed una strategia vincente. De Laurentiis non ha “giocato” con i proclami o la demagogia (come ahimè fanno molti in questa città) ma, con uno spiccato senso imprenditoriale, ha cambiato il volto del Napoli e di Napoli. Un pragmatismo che nella nostra città è a dir poco sconosciuto ai più, essendo i napoletani facili da sedurre con gli slogan. Lo ha prima di tutto ripulito, il Calcio Napoli, dando a questa società una struttura solida, sulle quali costruire un progetto a medio lungo termine. Quindi vale la pena sforzarsi di “guardare da vicino” questo presidente così carismatico ed imparare ad apprezzarlo. Ha difeso il Napoli con coraggio anche nelle sedi istituzionali, con una franchezza che ha provocato l’ira dei perbenisti del calcio, gli ipocriti che dicono di amare questo sport ma lo riducono ogni giorno sempre di più ad un fatto esclusivamente speculativo. E non mi vergogno, anzi lo ammiro, un presidente come De Laurentiis che fa della sua squadra un progetto imprenditoriale moderno, sul modello anglosassone, fino a farla divenire una delle poche società di calcio, in Campania, in Italia e nel mondo, ad avere un bilancio attivo.

Infine sono convinto che la delusione di queste ultime settimane può placarsi e ridimensionarsi solo se guardiamo indietro. Allora ci accorgeremo che il Napoli è la squadra con il più alto rendimento degli ultimi anni, considerando che nessun club d’Italia si è ritrovato nel giro di un arco temporale così ristretto dalla serie C ai primi posti in classifica della seria A, fino alla lotta per lo scudetto, avendo vinto in questo percorso anche la Coppa Italia. E, per essere ancora più precisi, facendo nomi e cognomi, il merito di De Laurentiis è stato quelli di circondarsi di professionisti come Walter Mazzatti e Riccardo Bigon, e di aver portato a Napoli campioni del calibro di Lavezzi, Hamsik e Cavani (la lista è troppo lunga e preferisco fermarmi ai tre tenori).

Considero l’ingratitudine uno dei peggiori mali dell’uomo e di questa società. Prima parlavo dei difetti dei napoletani, ma tra i nostri pregi c’è quello di avere un cuore grande. Perciò, da tifoso napoletano, oggi più che mai, mi sento di dire: “Ben fatto. Grazie, presidente!”. 

 

 

 

 

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