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Come ha evidenziato un recente servizio del Tg3-Campania firmato da Luigi Carbone – che ci ha dato l’opportunità di vedere veramente da vicino Insigne – quella di Lorenzo è una storia di successo, una favola romantica, di quelle che riescono anche a commuovere. Perché lui, a differenza di Lavezzi, Cavani, Hamsik – e tanti altri – è un campione con “sangue napoletano”. Sì, lui sarà sempre un po’ speciale. E’ il figlio, il nipote, il fratello e l’amico di tanti napoletani. Molti giovani si rispecchiano in lui, nella sua storia, nella sua grinta. Un ragazzo semplice, umile, che ha coronato il sogno di vestire la maglia del Napoli: il sogno di miglia e migliaia di partenopei. Un traguardo raggiunto con caparbia, compiendo anche dei sacrifici.
Lontano da Napoli, come quando partì con tante speranze da Frattamaggiore (Na) per Cava de’ Tirreni, Foggia e poi Pescara. Lorenzo infine è rientrato nella sua città con qualche esperienza in più e tanta, tanta voglia di dare il massimo. Questo ragazzo farà strada, perché ha talento. Il fatto incredibile, degno di nota, è che anche il fratello Roberto è sulla buona strada. Sembrano entrambi ripercorrere le orme di un’altra coppia illustre del calcio italiano: i Cannavaro. Lorenzo in questi anni nonostante il successo, si è concesso poco: nessuna distrazione particolare, pochi grilli per la testa e tanta voglia di fare. Quello che traspare ad osservatori come me, attenti anche a queste caratteristiche, è la serenità di questo piccolo-grande campione sui campi da calcio e la maturità con cui vive lo spogliatoio.
Quello che poi più mi entusiasma di questo ragazzo è l’attaccamento per la famiglia, che non ha dimenticato, anzi. E’ sempre con lui, qualsiasi traguardo Insigne riesca a raggiungere. E come se fosse tutto accaduto l’altro ieri, e ogni piccolo successo rappresentasse un grande evento da vivere tutti insieme. Insigne proprio qualche giorno fa ha dichiarato: “Per la partita della Nazionale al San Paolo ho già comprato 20 biglietti. Ho una famiglia numerosa che verrà a vedermi”. Straordinario: ad avercene di altri campioni così.
Alessandro Iovino