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CARA ASIA, NON TI RESTA CHE SPERARE IN LUI: DIO !

Cara Asia,

in queste ore sei travolta da una valanga di tweet, post e ironie social riguardo la triste notizia che si è diffusa in merito ad un accordo legale che hai raggiunto con Jimmy Bennet, un giovane attore americano, che sarebbe stato aggredito sessualmente da te in una camera d’albergo in California 5 anni fa.

Beh, francamente, ti sei messa proprio d’impegno. Hai dimostrato come il “politicamente corretto sia spesso così profondamente corrotto”. 

Hai cavalcato una pericolosa “onda”: quella dell’odio. Alla fine, poi, ha travolto anche te. Hai fatto una pessima figura. Ma non è questo il punto. Su questa vicenda proverai di certo a puntualizzare, fare distinguo, provare che per un perverso meccanismo sei stata prima vittima e poi carnefice. Verrà fuori di tutto, ci scommetto. E’ di queste ore la notizia che hai tirato in ballo anche il tuo compagno, morto suicida qualche mese fa.

Ma che prezzo ora stai pagando per tutto questo? Perché hai “giocato sporco”? Perché hai rischiato così tanto? Ti sembra normale nello stesso momento in cui formalizzavi ogni accusa al tuo molestatore, intavolavi una trattativa con uno che ti accusa dello stesso reato? Insomma, qui ci si chiede: ma con che faccia? 

Il clamore che si è generato intorno alla tua figura, presto scemerà.

Ora, cara Asia, sarai lasciata sola. E’ iniziata la fuga: il movimento #metoo già ti ha scaricato. Ma cosa ti aspettavi?

Diciamolo con sincerità: sei una donna fragile, delusa, oppressa e debole. Provo per te compassione, perché chi ti vuole bene dovrebbe aiutarti. Ma tu sei sempre stata CONSAPEVOLE. Questa è la chiave di lettura di tutta questa triste vicenda.

Incredibile pensare come si siano per te invertiti i ruoli. Ciò contro cui ha sputato veleno, odio e disprezzo (la figura del “porco” Weinstain) ora, per un beffardo gioco delle parti inverso, si proietta contro di te : un giovane attore di 17 anni che afferma di essere stato “violentato e spaventato” da una donna potente. Il tweet magistrale di Vittorio Feltri (cercatelo) ben sintetizza ciò che pare chiaro a molti: è strano che un giovane attore di 17 anni sia spaventato da una donna nuda. Questo è vero. Lo stesso, però cara Asia, forse vale per te, per cui fatichiamo a pensare che sia stata del tutto inconsapevole e “solo” vittima in questo perverso, continuativo, interessato e morboso rapporto sessuale con Weinstein.

Sei incredibilmente devastata: solo pochi mesi fa il tuo compagno si è suicidato.

Sei adesso al centro di una vortice mediatico che ti farà perdere lucidità e serenità (ove mai questi sentimenti ti siano mai appartenuti). E’ sotto gli occhi di tutti che hai costruito la tua vita su pericolosi eccessi. Hai agito con una doppia e falsa morale: chi non dimentica le parole sessiste contro Giorgia Meloni?

Sei quanto di più distante esiste al mio modello di vita, esempio e moralità.

Ho seguito il tuo discorso a Cannes contro la violenza sulle donne e si legge nei tuoi occhi e si percepisce dalle tue parole tanta rabbia, odio e rancore. E questi sentimenti, cara Asia, non ti porteranno da nessuna parte.

Io temo che verrai abbandonata da molti. Ed è  per questo che ora mi sento di rivolgerti un consiglio. A questo punto, non ti resta che Lui: Dio. Attenzione: non una religione, ma una relazione personale con Gesù. 

Te ne sei presa gioco, è vero. Ma Lui perdona. Non so se mai hai creduto in qualcuno o qualcosa. Lascia stare chi ti vuole convincere del contrario. Sei in pericolo: Dio solo può mettere ordine nella tua vita.

Ma veniamo al punto. Qui nessuno può ergersi a giudice. Tutti viviamo e conviviamo con vizi e peccati, di ogni tipo. Ma l’azione di Gesù nella nostra vita è volta a rivoluzionare i nostri pensieri, fare luce nelle tenebre, vincere il male con il bene.

Provaci, da sola, senza clamori, ma con un cuore sincero.

Laddove noi altri faticheremo a capire, perdonarti e biasimarti (perché effettivamente è difficile) Lui invece può scrutare nel tuo animo tormentato.

Sarà un cammino lungo e difficile il tuo.

Ma provaci: è in gioco la tua vita.

Dio ti benedica,

Alessandro

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