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CASO ENGLARO: UN RICHIAMO AL SENSO DI RESPONSABILITA’

Per Eluana Englaro non ci sarà giustizia, mai. Comunque vada a finire né per lei né per la sua famiglia questa triste vicenda avrà un sereno epilogo. Quando una tragedia di questa portata diventa un terreno di scontro politico e ideologico si sa che prevalgono, al di là di tutto, l’opportunismo politico e la presunzione religiosa. Eluana rischia di essere, o forse già lo è, una vittima del dogmatismo esasperato e della strumentalizzazione politica. Alle istituzioni, alla società civile e alla Chiesa cattolica va ribadito che non ci sarà nessun vincitore. Sebbene singole battaglie hanno cambiato la storia e simboliche conquiste hanno spianato la strada a grandi progressi civili, abbiamo il dovere di rammentare che per il caso di Eluana non sarà così. Questo scontro tra politici, uomini religiosi e laici ha veramente superato il limite della decenza. Qui non si tratta di scrivere un ennesimo articolo sulla condizione fisica di Eluana o sulla necessità di una legge sul testamento biologico. Tantomeno stabilire quale idea debba prevalere sull’altra. Questa riflessione è un invito ad esaminare sé stessi. Soprattutto è, almeno si illude di poter essere, un richiamo al senso di responsabilità per tutte le istituzioni politiche e religiose che in questa vicenda sono coinvolte.  Tanti sono stati gli appelli nell’uno o nell’altro senso. Tuttavia ho provato ad immaginare: e se Elauna potesse parlare, comunicare, liberarsi dal suo martoriato corpo; cosa direbbe? Certamente è solo un gioco di fantasia, ma che può indurre a profonde riflessioni. Sono certo che le sue prime parole sarebbero destinate alla sua famiglia ma subito dopo non esiterebbe a rivolgersi verso tutti coloro che della sua storia ne hanno fatto una battaglia ideologica. Mi sembra già di sentire la voce di Elauna esclamare:  “Caro Papa Benedetto XVI mi pare curioso che debba ricordartelo proprio io ma il Signore Gesù ha chiamato i Suoi figli ad essere seminatori di pace e non di divisione. Dovresti rammentare anche a tutti gli uomini religiosi di essere attaccati meno a questa vita e più a Cristo. Infatti per chi crede e si ravvede Dio ha promesso una vita eterna libera da ogni oppressione e sofferenza. Continua, come so che già hai fatto, a pregare di più per me. Ricorda sempre agli eminentissimi tuoi rappresentanti di non credere mai di essere infallibili: sai bene che solo Cristo lo è stato. La giustizia perfetta appartiene solo a Lui. A tutti i politici, soprattutto cattolici o presunti tali, e rappresentanti delle istituzioni ricorderei che non si può pensare di agire e decidere per tutti senza il rispetto della Costituzione e delle leggi. Il Presidente della Repubblica ha dato un ottimo esempio in tal senso dimostrando, a prescindere dal suo personale convincimento, come deve agire un uomo responsabile nel rispetto delle leggi dello Stato. Forse proprio ai parlamentari cattolici italiani, che dimenticano di essere Cristiani per tutto il resto ma lo sono solo in queste battaglie ideologiche, devo ricordare che in quanto cristiani impegnati socialmente dovrebbero essere, come scritto nella Bibbia, “ministri di riconciliazione” ovvero promuovere la pace tra Dio e gli uomini non credenti. Mi pare che stanno alimentando lo scontro invece di placare i toni. Proprio a loro direi di provare ad essere “cristiani veri” e a preoccuparsi di esserlo in primis nei confronti delle loro famiglie ricordando sempre che Gesù ha insegnato ad essere portatori di pace. Infine ai laici consiglio di essere meno feroci nell’esporre le loro idee e nel portare avanti i loro ideali. Anch’essi dovrebbero capire che lo scontro non gioverà a nessuno. Il progresso scientifico ha salvato la vita di tante persone restituendo loro una vita degna di essere vissuta. A me invece ha consentito di non morire 17 anni fa ma di restare in vita in condizioni non propriamente dignitosissime. La vita è preziosa, per credenti e non, ma ancor più importante è ricordare che sulla mia vicenda nessuno può attribuirsi il diritto di sancire la parola fine. Infatti a tutti chiedo il rispetto. Nient’altro che il rispetto per la mia situazione e le decisioni della mia famiglia”. Ecco cosa penso potrebbe dire Eluana. Forse mi sbaglio, oppure no. Non lo so. Ad ogni modo è quello che direi io a gran voce.

 

 

 

 

 

3 Comments

  1. claudio iovino ha detto:

    condivido quanto hai scritto e voglio esprimere il mio disappunto sulla accanita strumentalizzazione politica del caso Englaro.Un ennesimo atto di ‘sciacallaggio’ da parte dei politici che ancora una volta hanno approfittato di un caso cos? delicato per cercare di rubare consensi del popolo.I temi di fine vita sono argomenti davvero complessi e penso che si debba lasciare ad ogni individuo la libert? di pensiero e di scelta a riguardo. Libert? che verrebbe negata con l’ eventuale attuazione di questo discusso e affrettato progetto di legge. La cosa che pi? mi rattrista ? sentire le accuse da parte di parlamentari,a mio parere molto gravi, di omicidio.Addirittura stamani ad Uno Mattina un avvocato ( avvoc.Taormina se non erro) ha dichiarato telefonicamente di voler esporre denuncia di omicidio nei confronti di Peppino Englaro,un episodio che non esige a mio parere alcun commento.Come si pu? pensare che dei genitori vogliano uccidere la propria figlia?Infine voglio solo ricordare,come gi? espresso da due medici nella puntata di ieri di Porta a Porta, che il coma vegetativo in natura non esiste,si tratta infatti di uno stato iatrogeno.Penso dunque che il confine tra alimentazione e accanimento terapeutico ? molto sottile…

  2. cosimo andretta ha detto:

    Il Kattolicesimo, fonte di ogni male, mi verrebbe da dire. Che cosa c’? di cristiano a tenere artificialmente in vita qualcuno quando Paolo Apostolo stesso apostrofa :

    <> (?!) Un corpo da straziare, ovvero della Sindrome di Torquemada. Diceva Bernardo Guy, il grande inquisitore, che la sofferenza induce alla riflessione. C’? del vero, ma lo schema inquisitorio, (Tortura di Stato su delega del Vaticano) promana dal diavolo. La vera preghiera ? quella di sperare che i KAttolici scoprano davvero l’Evangelo,

  3. Gianmarco Pepe ha detto:

    La strumentalizzazione politica che ha subito questo caso ? clamorosa:forse non tutti sanno che il provvedimento di “staccare la spina” ad Eluana ? frutto di una sentenza della cassazione(n? 21748 del 16/10/2007)e quindi giuridicamente inopponibile(essendo la cassazione l’ultimo grado di appello ad avere potere decisionale ai fini della conclusione di un processo).

    Questa eroica “crociata” etica portata avanti dal governo ? il tentativo di rendere vano un provvedimento non impugnabile con legge ordinaria,che permetterebbe ai nostri ministri di farla franca ne conronti delle loro malefatte in senso processuale;lo trovo sinceramente disgustoso.

    Infine due parole le spenderei sul provvedimento in s?: sappiamo tutti che la vita ? un dono di Dio e che noi siamo soltanto semplici amministratori di questo corpo,non abbiamo alcun diritto di cancellare l’esistenza di nessuno.Ma vi stuzzico con una domanda:”Cinquant’anni fa,Eluana avrebbe avuto la possibilit? di (non)vivere per 17 anni in quello stato dato che le tecniche mediche non erano cos? avanzate come al giorno d’oggi?E’ questo il caso di vero accanimento terapeutico?”

    saluti

    Gianmarco Pepe

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