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CONGRESSO DI VERONA. IOVINO: “SENZA FAMIGLIA NON C’E’ FUTURO, ALTRO CHE MEDIOEVO. ECCO PERCHÉ …”

Alessandro Iovino con il Dr. Brian Brown fondatore del World Congress of Families 

Caro Lettore,

il sipario sul XIII World Congress of Families, svoltosi quest’anno a Verona, è appena calato e non voglio esimermi dal condividerle qualche riflessione.

Ho partecipato a tutte le sessioni plenarie, ho ascoltato molti relatori e sono stato anche in piazza tra i contestatori (alcuni di professione) fuori al Palazzo Gran Guardia di Verona per capire le ragioni di questo astio così feroce contro questo Congresso.

Sono stato anche perennemente collegato con il mio iPhone sui social ed i giornali online per capire se ci fosse una cronaca fedele di ciò che è qui avvenuto.

Ho le idee molto chiare su quanto successo, al termine di questi tre giorni.

Ebbene: quanta tristezza!

Sono stato colto da un profondo senso di inquietudine nel constatare che oggi, parlare di Famiglia, per la “dittatura del pensiero unico”, significa ritornare al Medioevo (per inciso, proprio noi Italiani, non dovremmo parlare in modo dispregiativo di quelli che furono gli anni di Dante, Petrarca, Boccaccio e molto, moltissimo altro).

Non farò qui un resoconto di ciò che ho sentito e non voglio nemmeno fare una difesa d’ufficio di questo Congresso.

Sono nauseato dai campanilismi dell’una e dell’altra parte. Sia chiaro.

Anche se ho assistito ad una mistificazione dei fatti che mi ha imbarazzato ed ad una violenta azione mediatica contro questo Congresso – per esempio mi ha rattristato vedere alcuni colleghi giornalisti scagliarsi contro i deboli, montare servizi ad arte e strumentalizzare alcune dichiarazioni – voglio semplicemente elencare tre questioni, a Verona affrontate, che possono convincere anche un laico.

Sì, propongo un tipo di approccio laico e non confessionale a questi temi. Non è una disquisizione teologica, ma un ragionamento di puro buon senso.

Ecco perché.

Primo. Non si capisce perché lo Stato e le istituzioni debbano indignarsi per questo Congresso ma invocare la libertà d’espressione per chi nei gay-pride ostenta oscenità inaudite.

Ci si indigna per un feto di gomma (realizzato per sensibilizzare al tema della vita) ma non di chi va al gay-pride con il pene da fuori.

Questo sì che mi indigna, non chi organizza un convegno sulla Famiglia.

Il mondo va al contrario.

La Boldrini si è scagliata contro questo congresso salvo poi indossare il velo nelle moschee in cui è stata in visita senza pronunciare una parola in difesa dei Gay e degli adulteri in quei paesi perseguitati, per non parlare dei cristiani e delle donne massacrati a motivo della fede.

I fatti si commentano da soli.

Perché le sinistre non difendono la libertà d’espressione nel suo senso più completo ?

Perché mai difendere la Famiglia naturale sarebbe un oltraggio ed offesa per il politicamente corretto ?

Secondo. Il calo demografico nel nostro paese è un suicidio non solo etico ma anche economico. Non si fanno figli e non ci sono politiche in favore della famiglia. Si scende in piazza per i diritti civili? Bene.

Ma perché attaccare chi si occupa di Famiglia ?

Perché mobilitare una campagna mediatica feroce contro chi in modo democratico e civile vuole proporre riforme e politiche per le Famiglie ?

Come qui è stato detto, in modo molto chiaro, la “famiglia produce PIL”.

Terzo. Sarò molto breve e senza giri di parole, cerco di andare direttamente al punto. L’utero in affitto è una pratica orrenda, disumana e schiavista.

Quindi possiamo metterla come si vuole: ma questa pratica è una nuova forma di schiavismo che va combattuta e, per quanto mi riguarda, in nessun modo sostenuta. Saremo liberi di farlo? Saremo liberi di difendere quelle donne che sono vittime di questa mercificazione della vita (per noi sacra)?

Infine: in questo convengo ho forse condiviso tutto ciò che è stato detto ?

Non di certo. Ma Giuseppe Cruciani, provocatore d’eccellenza, non proprio un riferimento per questa realtà, aprendo il convegno è stato chiaro: “nessuno può togliere il diritto di parola a questo popolo della Famiglia”. Se lo dice lui ….

Non conta ciò che è politicamente corretto. Ma ciò che è giusto.

Difendere, incentivare e valorizzare la Famiglia è semplicemente giusto.

Nicola Legrottaglie, ex calciatore, ha partecipato a questo congresso tra non poche polemiche.

Spesso definito come “difensore della fede” ha tenuto un apprezzatissimo speech. Mi ha colpito un passaggio che racchiude molto bene il senso di questo Congresso: “Non sono qui per attaccare i principi degli altri, ma per difendere quelli in cui credo e che mi hanno formato”.

Piccolissima nota personale: ho con piacere constato la presenza di Giacomo Ciccone, presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana, e di Sandro Oliveri, in rappresentanza della Federazione delle Chiese Pentecostali, tra i relatori.

Un segnale positivo per la realtà evangelica italiana.

Questa per i credenti è una battaglia anche spirituale. Ma mi sono convinto che per molti cittadini è anche una battaglia di civiltà.

Una lotta per la nostra sopravvivenza.

Come genere umano.

Mi associo alle parole del prof. Alessandro Meluzzi, cha dal palco ha detto: “Se Dio non è al primo posto, niente è apposto”.

Saremo pur sempre liberi di crederlo e dirlo ? Possiamo professarlo con libertà ?

Oppure, e questo è l’atroce dubbio con il quale concludo questa riflessione, non stiamo forse assistendo alla diffusione del virus della “cristianofobia” ?

Alessandro Iovino

3 Comments

  1. Raimondo Castellani ha detto:

    GRAZIE Alessandro
    Amico caro
    Ho letto la tua lettera aperta che mi ha commosso.
    Sono grato che un leader di opinione come te esprima così chiaramente concetti che condivido appieno.
    Ti stimo molto
    Raimondo

  2. ENZINA ha detto:

    Interessante che Lei stia lontano dai temi scottanti e dagli estremismi destrorsi, e, in fine, dall’incoerenza di molti che predicando bene a questo convegno, sono però separati, divorziati e nascostamente omosessuali. Non mi offenda l’intelligenza facendo finta di non sapere.

  3. Calogero ha detto:

    Il virus della cristianofobia, caro Alessandro, si è già sparso ed ha infettato tanti paesi occidentali fino al midollo. Altro che. Voi in Italia avete ancora una certa libertà di ribadire e affermare i valori della Famiglia grazie al retaggio cattolico, ma se venite al nord, vi accorgerete che la dittatura del pensiero unico è già in corso. Intanto, nei Vangeli, Gesù ci ha avvertiti in merito. Hanno odiato il Signore, e odieranno anche chiunque lo vuole seguire fedelmente. Bisogna che le chiese cristiane si diano una svegliata e capiscano che vivere per Cristo vuol dire vivere a contro-corrente dei standards di questo mondo. Disgraziatamente, non è tanto la società il problema oggi, dato che il mondo ha sempre “amato” ciò che è suo. A dare potere al pensiero unico sono state certe chiese “evangeliche” del mondo protestante, cadute in compromessi ancora impensabili 20 anni fa… Ultima in data, la Chiesa Riformata austriaca che ha aperto la porta ai matrimoni gay.. Sola eccezzione: la Chiesa Metodista negli USA. Ma in linea generale, quasi tutte le chiese protestanti lutero-riformate hanno abbracciato l’ideologia lgbt, nemica ostile dei valori cristiani biblici. Si sta profilando all’orizzonte tutto quello che è stato profetizzato nelle Scritture. Quando l’apostasia sarà arrivata al colmo, non ci resterà che alzare gli occhi al cielo, perchè la nostra redenzione è vicina..

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