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DE MAGISTRIS SFIDUCIA REALFONZO

L’articolo su www.demagogistris.it 

Ad un anno esatto dalla sua elezione a Sindaco di Napoli, l’unica vera rivoluzione che De Magistris ha portato a compimento è il suo primo rimpasto di giunta. Tradendo le promesse fatte in campagna elettorale, il leader della rivoluzione arancione procede a passo spedito verso una precipitosa e costante involuzione. Insomma: dove sono le tanto paventate novità? Stiamo assistendo in queste ore ad una classica operazione di Palazzo, con i soliti rimpasti e giochi di potere, in cui gli uomini vengono sacrificati in nome di logiche che poco interessano ai cittadini napoletani. Un teatrino da Prima Repubblica, di quelli che De Magistris ha tanto condannato e criticato.

Dopo Rossi, Vecchioni e Narducci, dunque, ora è toccato anche a  Riccardo Realfonzo fare un passo indietro. Entrano in giunta Salvatore Palma, già presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune di Napoli e il sindacalista della Cgil Enrico Panini. Quest’ultimo avrà le deleghe al lavoro, allo sviluppo e alla gestione delle crisi aziendali, che vengono trasferite dall’assessore Marco Esposito, ora titolare delle deleghe al commercio e alle attività produttive, mentre Palma andrà a sostituire al Bilancio Realfonzo, che già a suo tempo aveva abbandonato la giunta Iervolino in modo “improvviso e traumatico”. All’assessore allo Sport Pina Tommasielli viene assegnata la delega alla sanità, precedentemente nelle mani del vicesindaco Tommaso Sodano. Sergio D’Angelo passa da assessore alle Politiche sociali ad assessore al Welfare, inglobando a sé l’intera materia. In questo modo, ha spiegato de Magistris, le deleghe precedentemente assegnate a Giuseppe Narducci, ex assessore alla Sicurezza, vengono redistribuite tra più assessori. Un rimpasto di deleghe e un cambio di due assessori, dunque. Così la giunta comunale di Napoli cambia volto a distanza di un anno e un mese dal suo insediamento.

In realtà, la vera novità di questo rimpasto sta nella volontà del sindaco di accentrare quanto più potere nelle sue mani. Ha trattenuto per sé, infatti, deleghe importanti come i «Grandi eventi», il personale e la riforma della macchina comunale, la comunicazione e la promozione dell’immagine di Napoli, i grandi progetti e i finanziamenti europei, la polizia urbana e le politiche anticorruzione, antiracket e antiusura. Insomma, si è costruito la figura di un super Sindaco con poteri e competenze che spaziano da un campo all’altro e che in comune hanno il fatto di essere concentrate tutte in una sola persona.

De Magistris non lo ha negato, del resto, nella conferenza stampa di quest’oggi, nel corso della quale ha fatto una dichiarazione che sembra essere un’ammissione sulla sua condotta in questo primo anno alla guida di Palazzo San Giacomo: “Qualsiasi rivoluzione non si può vincere senza organizzazione, e siccome noi stiamo avendo l’ambizione di proseguire la rivoluzione governando, che è poi la vera rivoluzione – perché la rivoluzione nelle piazze è un po’ più semplice che farla nel governare -, ci serve tanta organizzazione, tanta esperienza”. Insomma almeno su questo ha centrato appieno il tema: per una buona organizzazione della macchina comunale c’è ancora tanta strada da fare. Per ora, l’organizzazione si traduce in una concentrazione sostanziale di potere nelle proprie mani: chissà se ci sarà mai, realmente, una seconda fase.

Ecco le parole con cui Realfonzo, fino a poche ore prima ignaro di quanto stesse avvenendo alle sue spalle, ha commentato l’avvicendamento:http://www.riccardorealfonzo.it/

 

 

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