INTERVISTA ANTONIO BASSOLINO
14 Novembre 2012
CAVANI SI PROIETTA NELL’OLIMPO DELLE ICONE NAPOLETANE
8 Dicembre 2012
Guarda tutto

E SE FOSSE SUCCESSO A NAPOLI?

LEGGI L’ARTICOLO DA KAPPAELLE.NET

E se fosse successo a Napoli? Immagino già le prime pagine dei giornali cimentarsi in un’infinita carrellata di luoghi comuni che, ingiustamente e da troppo tempo, pesano come un macigno sulla nostra città. Il murales che alcuni tifosi svedesi (ma sarebbe più opportuno parlare di teppisti) hanno disegnato per accogliere i napoletani con un elegantissimo, si fa per dire, “Fuck Napoli”, fa ancora più orrore perché raffigura un giocatore azzurro, disegnato di spalle con la maglia numero 7 e il nome Cavani sulle spalle, che ha la testa mozzata. Che tristezza! Alcuni esaltati hanno irrimediabilmente compromesso un clima che già alla vigilia era molto teso.

Questi incresciosi episodi ci inducono a riflettere su come il calcio può prendere una deriva pericolosa, quando si trasforma in odio razziale, lotta fisica e violenza urbana. Al di là di tutto, è necessario comprendere che questi messaggi sono profondamente disgustosi. Non c’è nessuna spiegazione logica a questo odio nei confronti di una persona di alta e comprovata statura morale e professionale come Edinson Cavani. Cosa c’entra il tifo con l’ingiuria e l’offesa? Anzi, in questo deprecabile gesto ci vedo anche una manifesta intimidazione nei confronti del grande Matador. Una minaccia che non ha ragione di esistere. Per questo, da amico di Edy, da suo biografo, e conoscendo come è fatto e i principi in cui crede; ho deciso di rendere chiaro un concetto: Cavani in questi anni di permanenza a Napoli, ha dimostrato di essere un campione oltre il calcio. E’ vero, per tutti nell’immaginario collettivo è il Matador, “una macchina di goal” che sta facendo impazzire Napoli, ma Edy è anche un marito esemplare, un padre affettuoso, un amico speciale ed, infine, ma non per importanza, un credente, un uomo di fede. Per tanto, posso testimoniarlo, ma come tutti ben sanno, Edy è un ragazzo sensibile e di animo gentile.

Questo gesto forse lo avrà turbato in un primo momento, ma certamente so che lui nella preghiera trova la forza per andare avanti e guardare oltre queste offese inutili e ingiuste. Non sarà dunque un simile gesto a fermare il grande Matador o a turbare la sua serenità, di professionista e di uomo. Per questo, caro Edy, tutta Napoli, ti abbraccia con l’affetto e il calore di sempre, con un profondo orgoglio per il calciatore che sei e il grande campione di vita che hai dimostrato di essere scrivendo, non su un muro, ma nei nostri cuori, delle emozioni uniche ed indimenticabili. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *