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GIORNATA DELLA MEMORIA

In occasione della giornata della memoria Alessandro Iovino ha partecipato al Dies Memoriae presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati. L’evento oltre che la presenza di senatori e deputati ha visto la partecipazione del Ministro degli Esteri Franco Frattini, dell’ambasciatore d’Israele Ghideon Meir, del Rabbino Capo di Roma prof. Riccardo Di Segni, del Mons. Rino Fisichella e del dr. Gaetano Sottile.

In seguito agli interventi degli illustri relatori ecco il mio pensiero sul tema del convegno e, in generale, sulla Shoa:

La memoria ha senso se viene coltivata. Il rischio di alcune cerimonie è quello della sterilità dei contenuti e della retorica delle idee. Esiste una sostanziale differenza tra la “memoria monumentalistica”, cioè tesa all’erezione solo di un monumento ideologico, e la “memoria viva”. Spero di poter appartenere ad una generazione che manterrà viva la memoria di una tragedia che non dovrà mai più ripetersi. Una “responsabilità che continua”, quindi, e che bisogna alimentare attraverso continui confronti ed una condanna assoluta delle tendenze negazioniste. Questo pericoloso “virus” rischia di diffondersi ma la “memoria viva” deve rappresentare l’antidoto per sconfiggerlo. Oscar Wilde diceva: “La memoria è il diario che ognuno porta sempre con sé”. Per quanto mi riguarda, e spero possa valere per tutte le nuove generazioni, ho deciso di iniziare a scrivere questo diario e non permettere mai che nessuno ne cancelli mai una pagina, anche la più triste come quella della Shoa.

6 Comments

  1. Giovanni Ronga ha detto:

    Anch’io concordo pienamente con te, Alessandro. La memoria non deve essere solo uno sterile ricordo del dolore individuale, ma storicizzando gli eventi deve essere uno slancio collettivo per ricostruire e guardare al futuro con fiducia. Dio ci benedica

  2. Sergio Cristofori ha detto:

    Mantenere vivo il ricordo di orrori come la Shoa serve soprattutto a sperare che essi non avvengano mai piu’.

    Purtroppo il ricordo non ? sufficiente a trasformare il cuore dell’uomo che la Bibbia definisce “malvagio”.

    Tuttavia concordo con l’idea di Alessandro e Giovanni, guardiamo al futuro con speranza.

  3. Francesco Faretti ha detto:

    La giornata della memoria ? un momento in cui si dovrebbero mettere da parte tutte le differenze culturali e meditare su una tragedia che non solo non deve ripetersi, come dice Alessandro, ma dev’ essere l’occasione per condannare nel mondo tutte quelle forme di discriminazione che ancora vergognosamente avvengono

  4. Emanuele Marra ha detto:

    Vorrei associarmi anch’io sull’idea che simili tragedie non dovranno pi? prendere vita, del resto, non solo quelle provocate dalle dittature di destra (ricordiamoci anche delle vittime del comunismo, di Stalin e Pol Pot)ma una cosa dev’essere certa: i diritti umani sono e devono essere inviolabili. Per attuare questo bisogna pi? che altro che l’essere umano non scateni pi? guerre e catastrofi, ma purtroppo ci? non ? possibile perch? “il cuore dell’uomo ? insanabilmente malvagio” e questo cuore contagiato dall’odio ritengo che sia pi? efficace curarlo con l’amore che solo Cristo ci pu? dare. Un rimedio molto pi? efficace della sola memoria, non trovate?

  5. Dario Bellisario ha detto:

    Sono convinto che la memoria dell’Olocausto ci aiuti anche a considerare che come gli Ebrei anche altre etnie sono state e sono oggetto di persecuzione nel mondo! Non dimentichiamolo!

  6. Davide Neccia ha detto:

    La Giornata della Memoria ci induce a riflettere che l’uomo in preda all’onnipotenza e all’esaltazione di se stesso ? capace di grandi atrocit? come quella dell’eccidio di milioni di Ebrei.

    La nostra responsabilit?, e condivido l’opinione di Iovino, deve essere quella di coltivare continuamente la memoria di questa triste pagina di storia.

    Davide Neccia

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