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INTERVISTA IL ROMA

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Alessandro Iovino ritorna in libreria con “Licio Gelli. Il burattinaio d’Italia” (Graus, 2015). Un testo che certamente farà discutere. Alla sua tredicesima pubblicazione, Iovino con questo testo offre un ritratto inedito del personaggio più discusso della storia d’Italia: Licio Gelli. Fondatore e capo della loggia massonica deviata P2, Gelli è al centro delle vicende più oscure e degli intrighi più complessi di questo paese. Il libro vanta l’endorsment in quarta di copertina di Chris Brady, The New York Times Best Sellers Author, che ha ribadito: “Negli Stati Uniti questo libro sarebbe un caso editoriale. Meriterebbe di esserlo anche in Italia …”. Iovino ha subito tenuto a precisare: “Tutto cominciò proprio con il Roma nel 2009”.

In che senso ci spieghi meglio…

Intervistai Licio Gelli la prima volta nel 2009 a Villa Wanda. Non avevamo concordato intervista ma non potevo perdere quella preziosa occasione. Lui accettò di farsi intervistare e l’indomani mi presentai subito nello redazione del direttore del Roma, Antonio Sasso, che ancora non conoscevo personalmente. Proposi la pubblicazione dell’intervista e il direttore la pubblicò nella storica pagina della cultura del Roma. Fu una bella soddisfazione, si trattò di una bella esclusiva, perché Gelli aveva compiuto in quei giorni 90 anni. Quell’intervista mi portò fortuna …

Perché ha scritto questo libro?

Quando misi piede la prima volta a Villa Wanda pensai subito che prima o poi avrei scritto un libro sull’ex Venerabile. Ho però aspettato i tempi giusti, perché ci vuole coraggio per farlo …

In che senso, perché ci vuole coraggio per scrivere un libro su Gelli?

Molto semplicemente perché Gelli è un personaggio molto enigmatico. E’ riuscito a convincermi per tre anni che non avrei dovuto pubblicare nessun libro su ciò che ci eravamo detti. Aveva il timore che alla fine avrei ricavato un ritratto negativo della sua persona. Poi mi sono detto che non potevo “tacere”: volevo raccontare ciò che avevo visto, sentito e studiato. E mi creda, quando si parla di Gelli, ed il giudizio non è proprio positivo, ci vuole sempre coraggio …

Come è strutturato il libro?

Nella prima parte ho riportato una lunga intervista che feci a Gelli nel 2009, che solo in parte avevo pubblicato appunto sul Roma. Poi un saggio breve in cui cerco di tracciare un profilo di quest’uomo. Credo che la parte interessante sia composta anche dall’appendice, in cui ho riportato alcune delle numerose lettere che mi ha inviato Gelli, con cui ho avuto in questi anni un lungo scambio epistolare.

Senta, infine, chi è stato veramente Licio Gelli?

E’ un uomo indefinito ed indefinibile. Complesso, arguto e indecifrabile. Dalla mia esperienza diretta posso dire che è anche un raffinato affabulatore. Sa come manipolare l’interlocutore. Convinto fascista, credo che abbia avuto un ruolo centrale nella storia d’Italia della seconda metà del Novecento. Mi ha sbalordito scoprire la quantità e il livello dei suoi rapporti internazionali. Molti non sanno che è anche un poeta, i cui testi sono tradotti anche in cinese. Ma credo che il giudizio su Gelli possa sintetizzarsi in una sola parola: burattinaio. Per sua stessa ammissione.

 

 

 

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