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Alessandro Iovino descrive la figura di Licio Gelli attraverso le pagine del suo nuovo libroIn libreria “Licio Gelli. Il burattinaio d’Italia” (ed. Graus). Intervista all’autore

 

 

S’intitola “Licio Gelli. Il burattinaio d’Italia” il volume inchiesta dello scrittore e giornalista Alessandro Iovino pubblicato da Graus Editore. Obiettivo di questo libro è rispondere a una domanda che l’autore, come molti italiani, si è posto tante volte: Chi è Licio Gelli?

Ai microfoni di Radio Club 91, per la trasmissione Dentro i Fatti, condotta da Samuele Ciambriello, Iovino ha spiegato i motivi per cui ha dato vita a questo progetto editoriale.

Alessandro Iovino, chi è stato davvero Licio Gelli, uno degli uomini che le cronache hanno considerato tra i più potenti d’Italia?

Nel mio libro ho esordito proprio con questa domanda. Chi è Licio Gelli? L’ho incontrato e intervistato varie volte, ma quasi non ho trovato una risposta. E’ un personaggio indefinito e indefinibile: è un personaggio oscuro. Il titolo di questo libro “Licio Gelli. Il burattinaio d’Italia” perché probabilmente questa è la migliore definizione, quella che si è dato lui stesso quando alla domanda di Maurizio Costanzo “Cosa vuoi fare da grande?” ha risposto: “Meglio fare il burattinaio che il burattino”. In questo libro ho cercato di offrire al lettore un ritratto di questa figura così complessa ma centrale nella storia del nostro Paese.

Nell’intervista che hai fatto a Licio Gelli ad un certo punto lui risponde: “I servizi segreti sanno fare di tutto… scrivere, inventare, proteggere. Di tanto in tanto bisogna pescare nell’oblio e portare alla luce un segreto per tutelarne altri inconfessabili”. Come interpreti questa risposta?

Questa risposta è davvero inquietante soprattutto per la serenità con cui Gelli esprime questo concetto. Le sue sono parole pesanti che presuppongono uno scenario abbastanza difficile da digerire perchè lasciano intendere che l’Italia ha fondato la sua recente storia su segreti inconfessabili. Ma subito dopo questa risposta c’è  un  altro passaggio in cui Licio Gelli afferma che i servizi segreti occidentali non funzionano se paragonati ai servizi segreti asiatici e russi che svolgono egregiamente il proprio lavoro a danno dell’Occidente e delle democrazie parlamentari europee e americane.

La definizione di “Burattinaio d’Italia” rappresenta una strategia? Una scelta di un titolo ad effetto?

Questa è una domanda importante. Il mio libro si basa su una convinzione: burattinaio d’Italia significa che nonostante Gelli sia una figura oscura bisogna riconoscere che ha avuto un ruolo centrale nella storia del nostro Paese. Tutto questo deve farci riflettere sul fatto che questi segreti vanno portati alla luce anche nel rispetto di chi per lo Stato ha dato la vita.

 

 

 

 

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