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“LA PRIGIONE DELL’UMANITA'” – RECENSIONE AL LIBRO DI L.VARRIALE – di A.Iovino

Un profondo senso di inquietudine, sono sincero. Questo ho provato, pagina dopo pagina, leggendo il saggio per i tipi di Minerva di Livio Varriale “La prigione dell’umanità”.

Ed è per quel senso di inquietudine che ho divorato il libro, avidamente, nonostante ho scoperto una realtà, più viva che mai, che mi ha fortemente allarmato.

Livio Varriale propone la narrazione di un “viaggio virtuale” nel mondo della rete che ha intrapreso da tempo. Senza infingimenti ed inutili mediazioni, ci partecipa ciò che di più oscuro e tenebroso ha scoperto, visto e sperimentato.

Ne avevo sentito parlare, ma mai avevo letto qualcosa di così documentato. Prima di tutto il plauso all’autore per aver descritto con un taglio divulgativo temi ed argomenti che finalmente sono accessibili a tutti. Non solo un libro per gli esperti, ma soprattutto per i novelli. Coloro che vogliono farsi una precisa idea su ciò che accade nel deep web, il lato oscuro della rete.

Il miglior paragone è quello dell’iceberg. Il web che noi conosciamo, è solo la punta di un mondo sommerso, molto più vasto, per i più inesplorato ma dove si acquista, vende e commercializza. Di tutto: sesso, droga ma anche saperi ed eccellenze. In una recensione di questo libro Dagospia mette in risalto ciò che emerge con più insistenza in questo mondo sommerso: il mercato del sesso. Aggiungo che ciò che accade sotto il web è lo specchio di ciò che avviene sopra, nel clear web.

Come dicevo prima, non è solo questione di erotismo, pornografia e il mostro della pedo-pornografia. In questa “fogna” virtuale, al di sotto del web che noi tutti conosciamo, si annidano mostri diversi tra loro, ma allo stesso modo pericolosi. Incredibile ciò che ho letto riguardo una storia di cannibalismo. Questo saggio mi ha aiutato, anche se è cresciuto il senso di inquietudine, a capire il reale ma anche il potenziale pericolo che c’è in questo mondo.

Esiste un web che tutti conosciamo: i social, Google e i siti. Quello al quale tutti accediamo, ogni momento della nostra giornata. Poi c’è la “fogna” dove tutto è consentito, tutto è possibile. Dove hanno cittadinanza tutti, anche i criminali. Ma attenzione: non è solo crimine, pornografia e squallore. Con mia incredibile sorpresa, ho letto che Varriale in questo “viaggio” nel deep web si è imbattuto anche in siti religiosi che propongono una versione della Bibbia in tutte le lingue (per raggiungere i paesi dove questa è vietata), liberi sognatori e intellettuali sopraffini. Per non parlare poi del mondo del terrore, o meglio del terrorismo di matrice islamica, ma non solo.

Una miscela incredibile, fatta di una costante ed inquietante alternanza di bene e male.

Credo, per non essere troppo allarmistico (per mia natura non lo sono) e non dare adito a pericolose dietrologie su stravaganti teorie di complottismo, che questo saggio esplorativo, di questa parte del web, sia l’ennesima dimostrazione che nella storia dell’umanità c’è un perenne e costante dualismo tra bene e male, la luce e le tenebre. In ogni ideologia politica, filosofia, perfino religione ed anche scoperta tecnologica, rivive l’eterno conflitto tra la luce e le tenebre.

Questa lettura non è solo doverosa, ma necessaria. Perché c’è qualcosa che ci accomuna: siamo tutti internauti. E magari qualcuno dei nostri figli potrebbe imbattersi in questo oceano di malvagità dove è difficile destreggiarsi e salvarsi.

Ecco perché dobbiamo essere equipaggiati. Questo libro è un ottimo strumento per iniziare a capirne di più.

Per questo sono grato all’autore. Per un lavoro inedito, efficace ma utile per tutti noi.

Inquietante, ma avvolgente.

In questo libro c’è molto, molto di più. Questa è solo una riflessione breve, con l’obiettivo di stimolare il lettore a leggere questo testo.

Sono però infine convinto che se anche questa “prigione dell’umanità” stia incatenando tutti, rimane per noi sempre una scelta. La scelta di adoperarci per ciò che è giusto. Siamo controllati, spiati e manipolati sempre di più, non lo metto in dubbio. Avremo però sempre la possibilità di scegliere. Quindi, spero, nonostante tutto, che non smetteremo mai di essere liberi, nell’anima.

 

Livio Varriale

La prigione dell’umanità

Dal deep web al 4.0, le nuove carceri digitali

Minerva Edizioni, 2017

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