IL GRIDO DI UN POPOLO E LA NASCITA DELLA TERZA REPUBBLICA
9 Aprile 2009
CRISTIANESIMI NELL’ ANTICHITA’
27 Aprile 2009
Guarda tutto

NAPOLI VIVE LA SUA ENNESIMA TRAGEDIA

Napoli è in perenne emergenza. Questa volta l’allarme non proviene dai rifiuti o dalla sanità ma dalla disaffezione dei giovani per la vita. Infatti la morte così assurda del giovane napoletano Giovanni Tagliaferri (i cui funerali si sono celebrati oggi 16 aprile a Scampia) ha riportato alla ribalta dell’opinione pubblica il degrado morale e sociale in cui vivono e agiscono molti dei giovani napoletani. Essi devono assolutamente capire che la vita è un dono che non possiamo permettere venga portato via dalla stupidità e dalla violenza. Giovanni ha perso la vita perché un altro giovane lo ha colpito ripetutamente con delle coltellate di cui una gli ha reciso l’arteria femorale. Assurdo pensare che per una lite banale, in cui come affermato da una delle sue cugine il giovane Tagliaferri tentava di fare da paciere, sia stata spezzata la vita di un ventenne che amava la vita e desiderava vivere. Queste tragedie si sono già verificate a Napoli e ogni volta abbiamo sentito accorati appelli di disappunto e sgomento ma pare che essi a nulla siano serviti. Infatti dopo la morte di altri giovani siamo oggi qui a piangere un altro ventenne. Viene da domandarsi quindi se non è necessario e doveroso, a questo punto, passare dalle parole ai fatti. Se non sarà così la morte di Giovanni si aggiungerà alle altre e sarà non solo un dolore irreparabile per la famiglia ma anche un’ennesima sconfitta per la città. Una città che tenta di risorgere e che spera in una svolta ma che si ritrova sempre a fronteggiare emergenze relative alla pubblica sicurezza. In sintesi, quindi, l’imperativo categorico per le autorità deve essere la certezza della pena per chi compie queste violenze ed, aggiungerei, pene severe anche per chi porta con sé oggetti come un coltellino. Perché c’è bisogno di prevenzione oltre che di infliggere dure pene. “È un caso difficile – ha detto il vicequestore Vittorio Pisani – i ragazzi del gruppo che ha litigato con Tagliaferri forse non risiedono neanche a Napoli, magari erano solo di passaggio e rientravano da una giornata trascorsa a Ischia”. Per tanto, in seguito ad una tragedia così assurda, non rimane altro che sperare almeno che venga fatta giustizia. Nessuno potrà mai ripagare il dolore della famiglia o di tutti coloro che hanno amato Giovanni ma di certo le autorità cittadine non possono ignorare il diffuso sentimento di un’ intera comunità civile che invoca la giustizia. Mi pare opportuno riportare l’appello del pastore evangelico Enrico Tagliaferri, zio di Giovanni, perché esso rispecchia la speranza di tutta la città: “Che qualcuno parli. Quando hanno accoltellato mio nipote c’era tanta gente. Se qualcuno ha visto, deve parlare, deve raccontare tutto alle forze dell’ordine. Qualcuno aiuti a fare giustizia. Perché ne abbiamo diritto. Perché chi ha ucciso un ragazzo così non deve essere libero di colpire ancora. Perché questo è il nostro terremoto e abbiamo bisogno di soccorso”.

 Leggi l’articolo apparso su KAPPAELLE Format&Comunication

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *