GIORNATA DELLA MEMORIA – INTERVISTA A RICCARDO PACIFICI
26 Gennaio 2015
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12 Febbraio 2015
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PER AMOR DI PINO FERMATEVI!

 

Per amor di Pino, fermatevi! 
Non se ne può più. Basta. Il cuore, l’autopsia, le interviste, la famiglia divisa, l’eredità, la compagna, l’ex moglie, i fratelli. Tanto clamore e molti riflettori accesi, anzi “sparati”, sulle ultime ore di vita di Pino Daniele. Ho trovato ispirazione da questo straordinario ritratto, realizzato con una tecnica stravagante ma efficace,del mio amico, il maestro Giuseppe Sirio Esposito, che mi ha inviato qualche ora fa. Ho avuto un sussulto: quella mano di Pino che sembra dire: “fermi tutti!”. Non ha fatto lo stesso effetto anche a voi?


Non ho scritto nulla su Pino da quando non c’è più. Non volevo cadere nella retorica. Anche perché non dobbiamo sempre per forza dire qualcosa. E, devo dirvi la verità, io ho la mia idea su Pino e del suo rapporto con Napoli. Credo che negli ultimi anni ha avuto un legame difficile con la sua città. Pino era un po’ fuori dal mondo. Non amava i social, come alcuni video hanno dimostrato, e tantomeno i bagni di folla. Molto malinconico e a tratti stanco, sicuramente distaccato dal folklore, in senso positivo, che pure ha accompagnato i suoi primi anni di carriera. In ogni caso ho capito che Pino era ben lontano da ogni retorica e clamore. Dagli urli e le isterie di noi napoletani. Insomma tutto quello che poi si è verificato da quando il suo cuore ha smesso di battere. Per tanto questo ritratto lo trovo attuale più che mai. Come se fosse un monito, per alcuni suoi familiari e tanti giornalisti che hanno detto di amarlo, ma che stanno “dissacrando” l’immagine di un uomo che ha fatto di tutto per “tirarsi fuori” da circolo mediatico. Ma che senza pietà lo hanno dato nuovamente in “pasto” all’opinione pubblica che, a mezzo stampa, sta assistendo a polemiche assurde sulla destinazione del suo cuore e della sua eredità.

Guardo questo ritratto e penso che idealmente racchiude il pensiero di Pino Daniele su tutto quanto sta accadendo. Lo immaginate? Ascoltarlo con il suo inconfondibile timbro di voce che dice: “Guagliù, mò bast’! Tutti quanti! E’ ver che je so pazz’, ma ….!”. 

 

 

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