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PRESENTAZIONE LIBRO GENNARO CHIOCCA

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Alessandro Iovino autore della presentazione del libro del pastore Chiocca

PRESENTAZIONE

 

Le ricordo molto bene quelli mani, mentre si stringevano a quelle dei volontari, sulle quali si era soffermato l’occhio della telecamera, non potendo riprendere i volti. Tra queste mani vi erano quelle del pastore Gennaro Chiocca. Mentre era in preghiera, stringeva quelle di una donna, verso la quale poi si rivolse con affetto: “… fammi vedere le mani .. tu sei giovane, molto giovane, forse sei minorenne …”. Lo capì guardando le mani, tra l’incredulità dei presenti. Quella ragazza nigeriana ammiccò un sorriso d’imbarazzo, ma pian piano apriva il suo cuore, mentre i collaboratori del pastore Chiocca si mobilitavano per offrire un thè e una coperta per avvolgere non tanto la fisicità, ma le ferite che queste ragazze hanno nel cuore. Metaforicamente quelle coperte rappresentavano ciò che desideravano: un po’ di calore.

Avevo già conosciuto il pastore Chiocca, ma quella sera, in cui realizzai un reportage sull’opera di “72 ore per Cristo”, vidi con i miei occhi il lavoro che questo servo di Dio opera tra le donne di strada. Avevo, per l’appunto, toccato con mano e fu una delle esperienze più formative della mia vita. Il mio scopo era quello di documentare lo straordinario lavoro di questi volontari, angeli del Signore, mentre predicavano l’Evangelo ai crocicchi delle strade.

Ma lo scopo di questo libro non è quello di raccontare la storia di quest’opera, bensì di riportare la testimonianza del pastore Chiocca.

Ho esordito quindi nel raccontare questo episodio, per chiarire immediatamente che oggi, nell’analisi del lavoro ministeriale ed assistenziale di Gennaro, non si può prescindere dalla sua storia di vita. Non la si può comprendere fino in fondo l’opera sorta in questi anni, se non si conosce la storia del suo fondatore. Oggi, infatti, nel panorama evangelico nazionale, e non solo, tutti conosciamo il caro Gennaro per le opere che insieme a moltissimi collaboratori svolge tra gli emarginati e i disagiati, ma leggendo questo libro si capisce che nulla nasce per caso, soprattutto nell’Opera di Dio. Gennaro ha vissuto in prima persona, toccando con mano, situazioni e drammi che non sono certamente inferiori a quelli delle tante persone in difficoltà che oggi assiste ed aiuta. Sa amare perché per primo è stato profondamente amato da Dio. Questo amore divino, che per primo ha stravolto la sua vita, vive ancora oggi attraverso il suo ministero, e non è certo un caso ma volontà di Dio che agisce, opera ed indirizza la sua vita.

Avete mai provato a guardarvi le mani? Sembrano racchiudere la nostra vita, ciò che siamo ed abbiamo fatto, costruito. Molto spesso raccontano ciò che la bocca e gli occhi non riescono a manifestare. Le mani di Gennaro racchiudono amore per il prossimo. Trasudano storie in cui la parola finale è sempre quella di Dio. Si dice che “le mani che aiutano sono più sante delle lebbra che pregano”. Gennaro ha vissuto ciò che predica, ha toccato con mano la potenza di Dio, ha operato concretamente in favore di chi necessita di aiuto. Un uomo di Dio che non vive solo di proclami teologici, dottrine e pensieri ben confezionati, ma che è disposto anche a contaminarsi, sporcarsi le mani, per essere usato da Dio. Accompagnando l’unzione che deriva dalla preghiera, una concreta azione ispirata da Dio.

Anche se oggi il lavoro pastorale di Gennaro si svolge in terra lombarda, nel “profondo Nord”, condividiamo l’amore per la nostra città, Napoli. La gran parte della storia narrata nel libro si svolge nel contesto partenopeo, pieno di contraddizioni e difficoltà, soprattutto per il quartiere dove è nato e cresciuto Gennaro. Ma “dove il peccato abbonda, la grazia di Dio sovrabbonda” (Romani 5:20). Questo testo, e voglio anticiparlo al lettore, a tratti potrà sconvolgere. Perché in molti punti appare mistico, con un continuo riferimento a miracoli ed eventi soprannaturali a dir poco incredibili. Se non avessi guardato negli occhi Gennaro, se non avessi “toccato con mano” la sua fede genuina, se non avessi visto la sua caratura spirituale, avrei stentato a crederci, lo confesso. Ecco perché spesso sbagliamo quando giudichiamo senza aver visto personalmente. Probabilmente questo aspetto, sapientemente riportato dalla curatrice Patrizia Nicandro, rappresenta il punto di forza di questo libro. Gennaro ha vissuto la sua “Gomorra”, tanto per intenderci, ma lo ha fatto non piegandosi alla corruzione ed all’illegalità, ma adoperandosi e lavorando onestamente. Ha vissuto storie forse più incredibili di quelle narrate nella fortunata serie tv ispirata a libro di Roberto Saviano, ma nonostante ciò non ha mollato. Ha perseverato e sperato in Dio. Lui ha vinto “Gomorra”, nel nome di Gesù.

Infine non è un caso che Gennaro Chiocca sia il figlio spirituale di Enrico Tagliaferri, pastore emerito delle “Assemblee di Dio in Italia”, e curatore della prefazione di questo libro. Entrambi sono “pastori del fare”; sono l’emblema di una vita vissuta sul campo, tra gli emarginati, associando all’assistenza spirituale quella materiale. Si sono messi in gioco, hanno rischiato, hanno sofferto, sono magari anche caduti, ma hanno sicuramente amato. Amato nel nome e per conto di Gesù Cristo, le cui mani divine, conducono la vita di questi Suoi figli e fedeli servitori. Il ministero di Gennaro, come quello del pastore Enrico, sono animati dalla linfa vitale dello Spirito Santo, e loro azioni sono frutto di una potente unzione del Signore.

Lasciamo che la stessa benedizione raggiunga le nostre vite. Allora la nostra esistenza assumerà un’altra dimensione. Sarà una meravigliosa storia scritta dalla mano di Dio, proprio come lo è stato per Gennaro.

Alessandro Iovino

scrittore, storico, saggista

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