LETTERA DI MARTIN SCHULZ AD ALESSANDRO IOVINO
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INTERVISTA ESCLUSIVA: “ZI’ TONINO, L’ULTIMO SCIUSCIA’ DI NAPOLI”
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ZI’ TONINO: L’ULTIMO SCIUSCIÀ TRA MITO E DIGNITÀ

15591922_10211235116096154_1854395198_nSorride Zì Tonino. Lui ha sempre la battuta pronta. Il sorriso è il suo biglietto da visita. E’ quello che sa fare meglio, ovviamente dopo il suo amato, amatissimo lavoro. Definito da tutti “l’ultimo sciuscià” di Napoli. Osannato dalle cronache giornalistiche locali e nazionali per aver tenuto in vita un “mestiere” antico, per aver mantenuto viva la memoria di una Napoli che quasi non esiste più, e che grazie alla figura a dir poco mitologica di Zì Tonino è sopravvissuta un po’ più a lungo di quello che ci si aspettava.

Sciuscià è una storpiatura dialettale napoletana del termine inglese originale (shoeshine, ovvero “lustrascarpe”). Non molti decenni fa, Napoli era gremita di piccoli scugnizzi che popolavano i quartieri della città pulendo le scarpe dei gentiluomini per pochi soldi. Ma questa parola divenne nota a livello nazionale per il film di Vittorio De Sica, intitolato appunto “Sciuscià”.

Questa figura così particolare è sopravvissuta ed arrivata ai giorni nostri grazie a Zì Tonino. Qualcuno l’ha definito un arredo urbano, nel senso nobile termine, paragonandolo ai grandi simboli e monumenti che gravitano nell’area dove da sempre Zì Tonino ha svolto il suo lavoro: il Teatro San Carlo, la Galleria Umberto e Via Toledo.

E’ lì che Tonino ha trascorso la sua vita. Ogni giorno. Ogni singolo giorno per quasi quarant’anni. Anche nei giorni festivi, soprattutto in quelli. Ed è lì che è nata la sua leggenda. Ha lustrato le scarpe di Totò, della Lollobrigida e in tempi recenti anche di Berlusconi. Ha vissuto quella strada, quei luoghi, così a lungo da diventare una figura di riferimento.

Si diffuse una bufala qualche tempo fa in merito alla sua morte. Lui ci è rimasto un po’ male. Con lui la sua famiglia. Zì Tonino vive da sempre con sua sorella. Tonino la prende in giro, dice che è la sua segretaria. Ma lei è qualcosa di più. E’ colei che per una vita ha atteso la sera suo fratello, un po’ testardo, convinto di scendere a Via Toledo anche nei giorni di Natale e che ancora oggi si preoccupa di curarlo con amore e devozione. E con sua sorella, l’ultimo sciuscià è circondato da una grande famiglia, che lo vuole bene e lo coccola, con amore. Quello che si deve ai grandi, alle persone speciali, come Zì Tonino.

Abbiamo perciò fatto visita a questa leggenda napoletana. Abbiamo cercato di raccontarne gli aspetti più intimi, di coglierne il vero valore, oltre il folklore.

Lui oggi è costretto al riposo, perché non sta molto bene. E’ circondato da grande affetto ed amore, ma chiaramente sente la mancanza della strada, del suo lavoro, del contatto con la gente.15644578_10211235116056153_1348669497_n

Abbiamo intervistato Zì Tonino per farci raccontare aspetti della sua storia che molti hanno sottovalutato. Perché come dietro ogni maschera napoletana, anche quelle divertenti e goliardiche, c’è sempre un retroscena nostalgico, drammaturgico. Per Zì Tonino non è sempre stata facile la vita. Lui però ha sempre sorriso. E questo lavoro l’ha salvato, ha dato una ragione alla sua esistenza.

 

Ora però tocca sentire la sua voce. La sua inconfondibile voce  e guardarlo negli occhi mentre dispensa non solo battute, ma insegnamenti di vita.

Ascoltare, per credere.

1 Comment

  1. Luigi nasti ha detto:

    Grande Zio antonio Dio benedica grandemente la tua vita ,sei un bellissimo e grande esempio per tutti noi Tvb ,grazie Alessandro Dtbg

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