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UNA SINISTRA SENZA VIA D’USCITA

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Hanno perso ancor prima di iniziare a giocare. Il Pd campano non si smentisce, mai. Tutti pensavano ed immaginavano Antonio Bassolino fuori da ogni gioco politico nella regione che ha governato per oltre un decennio, a godersi una pensione dorata in giro per il mondo con lo zaino sulle spalle (come disse in un’intervista appena dopo la fine della sua presidenza alla regione Campania). Invece ecco la sua ombra dietro il caos che sta investendo il partito democratico in Campania. Il suo candidato Andrea Cozzolino ha vinto le primarie di un soffio su Umberto Ranieri, un uomo politico di lungo corso, stimato anche dal presidente Napolitano, e unica speranza per quella parte moderata del Pd. Tra polemiche e varie contestazioni, il voto delle primarie sembra delegittimato e, comunque, per sempre compromesso da troppe ombre. In tutto questo caos il segretario del Pd Bersani ha ordinato il commissariamento del partito contro la volontà sia di Cozzolino che di Ranieri. Insomma un vero e proprio marasma politico in cui non sembra esserci una via d’uscita. Infatti Bersani è profondamente turbato dalla questione campana del Pd. In un clima già a livello nazionale molto precario, la faccenda napoletana rischia di avere conseguenze devastanti per tutto il partito e per la leadership stessa del segretario. Per questo Bersani ha nominato come commissario Andrea Orlando, la cui preparazione ed integrità politica non sono in discussione, ma di certo è lecito nutrire riserve e profondi dubbi su quanto veramente possa districarsi nei meandri e nei “vicoletti oscuri” della complessa situazione del Pd campano. La scelta di Bersani, quindi, manifesta la chiara volontà di smarcarsi dalle rappresentanze campane del suo partito. Il leder dell’opposizione ignora, o fa finta, che la situazione è grave e richiede una risoluzione immediata, diretta. A dimostrazione, dunque, che il Pd è una nave senza comandante.

Nelle file del Pdl a Napoli cresce l’ottimismo per una situazione che sul fronte opposto fa ben sperare. Infatti l’eredità disastrosa dell’era Bassolino-Iervolino e questa imbarazzante lotta fratricida in seguito alle primarie, sono una buona premessa per ipotecare la vittoria del Pdl a Napoli. La conquista di Palazzo San Giacomo non è, comunque, di certo scontata.

Le logiche clientelari su cui ha poggiato la proprie fondamenta la sinistra campana, ed emerse appunto nelle primarie in cui il candidato favorito Ranieri è stato sconfitto, sono un campanello d’allarme. Serve perciò un candidato sindaco del centrodestra con un alto profilo politico e morale, capace di essere credibile e di innescare un nuovo corso nella tanto tormentata storia della città di Napoli.
Per il Pd resta il fatto che sono tempi davvero difficili. Senza un leader, senza una meta e, chiaramente, senza una via d’uscita.

1 Comment

  1. Licio ha detto:

    Iovino, anzitutto rimetti a posto questo sito, non funziona una mazza. Poi: capisco che frequentare CESNUR, FI e gli eterodossi napoletani costringa talora a temerarie acrobazie, ma quello che hai scritto fa pena, te lo dico con affetto. Lasciali stare, o finirai per ripetere i soliti slogan, magari omaggiando qualche valletta di “Zelig”. Ricorda: o Cristo o la politica, non si possono servire due padroni.

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