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AZZURRISSIMO – APRILE

 

VISTI DA VICINO. Alessandro Iovino: “Carletto Iuliano, un uomo di altri tempi”

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Sono passati poco più di due mesi dalla scomparsa di Carlo Iuliano. Per questo nuovo appuntamento della rubrica di Azzurrissimo “Visti da Vicino”, ho inteso dedicare un omaggio ad una figura importante della storia del calcio Napoli. Premetto che non ho mai conosciuto personalmente lo storico addetto stampa partenopeo, ma in questi mesi, in cui ho letto notizie ed approfondimenti sulla sua figura, e confrontandomi anche con persone che hanno con lui lavorato, ho constato la grande stima che, questo professionista d’altri tempi, godeva in modo trasversale e profondo. Terminati dunque gli omaggi (alcuni sinceri ed altri rituali) che hanno fatto seguito alla sua dipartita, reputo opportuno approfondire alcuni aspetti che hanno reso grande questo uomo.

La grande commozione che ha tutti investito durante i suoi funerali, è solo il segno emblematico della grande considerazione di cui Iuliano godeva a Napoli. Ma non solo. L’atteggiamento che qui desidero evidenziare, è l’attaccamento che Iuliano ha avuto fino all’ultimo verso la società, come se fosse ancora parte di essa. Un viscerale legame che lo ha portato a difendere senza se e senza ma tutto l’attuale organico, anche se forse, a volte, non del tutto ricambiato. Un nobile sentimento che è proprio di chi non solo svolge con professionalità il proprio lavoro, ma che lo esercita con amore e passione. Iuliano era un tifoso, prima che un giornalista. Ed in un momento in cui molti vogliono solo speculare sul Napoli, questo rimane un grande esempio, un virtuosismo che deve essere emulato.

La storia di “Carletto”, come tutti affettuosamente lo chiamavano, è legata non solo agli anni dello scudetto, ma fa parte di quelle rare eccezionali personalità che hanno accompagnato, ed accompagneranno, il Napoli sempre, in ogni epoca. E questo posto d’onore nella storia del clun partenopeo è frutto del grande tributo che molti giornalisti ed addetti ai lavori hanno unanimemente voluto rendergli in occasione della sua scomparsa. Un maestro per tanti che si sono voluti accostare alla professione e che hanno trovato in lui un uomo forse inizialmente chiuso, timido, ed anche un po’ burbero, ma poi sempre pronto ad ascoltare ed indirizzare i tanti “discepoli” che con lui si sono formati. Carletto era un grande professionista, uomo d’altri tempi.

Alessandro Iovino


 

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