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CINQUANTA GIORNI A PENTECOSTE

 

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Martyn Llyod-Jones, uno dei più grandi pensatori e predicatori cristiani del XX° secolo, lo ha ribadito chiaramente in molti dei suoi scritti: un risveglio spirituale è preceduto da molti, tanti piccoli passi che ci fanno riscoprire le grandi e gloriose verità centrali della Scrittura. Nulla s’improvvisa, tantomeno un risveglio.

 

E’ questa visione che anima anche il lavoro di Andrea Di Nicola che in questo libro offre, in modo originale, una riflessione molto seria sui cinquanta giorni che hanno preceduto la Pentecoste. L’Autore poteva incorrere in un grave pericolo, dal quale invece ha saputo ben guardarsi: quello di aggiungere oppure omettere concetti e pensieri su quanto riportato nelle Sacre Scritture riguardo quei gloriosi giorni. Invece, con un po’ di “sana immaginazione” e un certo equilibrio, Di Nicola è riuscito ad offrirci un lavoro di qualità che ha il merito di essere originale ma non inopportuno.

Leggendo questo libro il lettore avrà la sensazione che il risveglio delle origini, pur essendo un archetipo, non è certo utopico anzi è un’esperienza ripetibile per i credenti del nostro tempo. Ma un risveglio non s’improvvisa, come dicevamo. Per questo i cristiani devono sapersi preparare, documentare e formare, avendo come guida la Parola di Dio che, attraverso le Scritture ammaestra le nostre vite. Ed è il continuo riferimento alla Bibbia che impreziosisce ed accredita questo libro agli occhi del lettore.

L’Autore ha secondo me il merito di aver “umanizzato” – e a mio parere non “romanzato” – alcuni momenti e personaggi centrali della narrazione biblica, senza però aver sminuito il grande ruolo storico e soprattutto spirituale di quelle vicende e di quei uomini nei cinquanta giorni che precedettero la Pentecoste.

 

Nel settembre del 2013 fui invitato a relazionare, nel corso delle Giornate Teologiche organizzate dall’Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione di Padova, alla presentazione di un ottimo libro intitolato “Il Risveglio” di Collin Hansen (BE-Edizioni, 2011). Un libro che consiglio a tutti e che ogni buon pentecostale dovrebbe leggere. Il mio amico Hansen conclude il suo lavoro con un’esortazione di grande valore spirituale che desidero condividervi: ” … se al Risveglio non si accompagna la Riforma, il Risveglio si disperderà nel fanatismo”. Ecco, questa è una deriva che potrebbe colpire parte del mondo neo-pentecostale e neo-carismatico. Si finisce per invocare sempre il Risveglio, senza mai poi rendersi protagonisti anche di una Riforma del proprio pensiero, della propria vita e del proprio comportamento, per poi essere di testimonianza nella società, con costanza e perseveranza. Il risveglio, aggiungo, non è un fuoco di paglia, ma un fuoco duraturo che divampa e infiamma non solo le nostre vite, ma anche quelle delle persone che ci circondano.

 

I pentecostali italiani delle origini cantavano un inno le cui parole recitano: “Signore manda un risveglio, comincia ora da me …”. Prego perché questa possa essere la preghiera di ogni pentecostale, di ogni credente, in ogni dove ed in ogni tempo. Perché non possiamo pretendere dagli altri ciò che deve partire da noi. Il Risveglio possiamo prepararlo, invocarlo e ricercarlo, ma poi dobbiamo viverlo. Possiamo attendere cinquanta giorni, o forse degli anni, ma non dobbiamo disperare anzi continuare a sperare nel Signore. Perché sarà stato un tempo di crescita e formazione spirituale in cui, come ci ricorda l’Autore, il nostro cuore esclamerà insieme al salmista: “O Dio … rinnova dentro di me uno spirito saldo” (Salmo 51:10).

 

Alessandro Iovino

scrittore, storico, saggista 

 

 

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