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FIRMIAMO PURE MA FACCIAMO CHIAREZZA

 

FIRMIAMO PURE MA FACCIAMO CHIAREZZA

Dunque: proviamo a fare un po’ di chiarezza su questa questione.

DI COSA SI TRATTA? 
Questo e’ un referendum abrogativo che pone due quesiti, di cui uno che prevede l’abolizione di tutta la riforma. Non solo la parte che riguarda il “contrasto alla discriminazione di genere” (quindi si faccia attenzione, non si parla di teoria gender). Anzi, chi l’ha promosso, in tutto questo, non e’ ideologicamente contrario alla teoria gender, ma della riforma in toto, soprannominata dal governo ”la buona scuola”.

QUALE OBIETTIVO? 
Attenzione: non è questo un referendum, ma una raccolta firma per chiedere un referendum. Inoltre e’ un referendum di natura politica, con la chiara e manifesta volontà di frenare l’azione del governo guidato da Matteo Renzi. Le opposizioni (sia l’area del centro-destra che il Movimento 5 stelle) non hanno preso posizioni ufficiali su questo referendum. Anche se molti singoli parlamentari stanno appoggiando questo referendum.
La sfida è ardua: i tempi sono risicati.
Ma ecco cosa riporta il ”Fatto Quotidiano”, che ben inquadra la natura e lo scopo di questa raccolta firme: ”I quesiti proposti sulla scuola, infatti, sono addirittura due: uno di Possibile, il nuovo soggetto politico di Pippo Civati, che vuole sopprimere la parte della norma relativa alla funzione del dirigente scolastico; l’altro (che chiede invece l’abrogazione dell’intera legge) di una non meglio identificata costola campana dello Snals…” (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/30/la-buona-scuola-due-referendum-dannosi-2/1920392/).

… E LA TEORIA GENDER ?
L’effetto “benefico” per chi vuole l’abolizione di quel singolo comma sulla discriminazione di genere (che ricordiamo non è l’insegnamento della teoria gender) potrebbe essere questo: nell’abolire tutta la riforma sarà abolito anche quel singolo comma. Può essere un vantaggio, ma per una corretta informazione precisiamo che non e’ un referendum abrogativo sulla teoria gender. Sarebbe sbagliato dunque per esempio recarsi in comune e chiedere di “firmare per l’abolizione delle teoria gender”.

COME FUNZIONA ? 
Sarà una sorta di missione impossibile: perché il referendum abbia successo, occorre che, una volta avvenuta la raccolta delle firme necessarie, almeno 600mila, che devono essere  verificate e depositate entro il 30 settembre, deve pure superare ben due giudizi di merito, quello della Corte di Cassazione, che si esprime sulla loro “legittimità” (loro conformità alle norme della legge) e quello della Corte Costituzionale, che si esprime sulla loro “ammissibilità” (limiti di natura costituzionale, impliciti o espliciti).
Come poi chiarisce sempre il ”Fatto”, c’è la questione del raggiungimento del quorum: bisogna convincere più del 50% degli aventi diritto ad andare a votare: poco più di 25milioni di cittadini (almeno) e in una domenica dal 15 aprile al 15 giugno, come previsto dalla legge.
Dopodiché almeno 25milioni di cittadini devono andare a votare vadano a votare, e convincere 12milioni e mezzo a votare Sì. Perdere il referendum vuol dire infatti che la stessa legge non potrà essere oggetto di referendum abrogativo per i successivi 5 anni.

…PER UNA FIRMA CONSAPEVOLE 
Questo e’ il quadro. Ognuno in piena libertà può decidere se firmare. Ma sarà una firma e, poi magari, un voto consapevole.

MA NON  E’ FINITA QUI… 
Molti trascurano un altro aspetto. In Parlamento e’ in discussione il DDL sulle Unioni Civili. Ed anche in questo caso ci sono molti punti che minano il fondamento della Famiglia, del suo valore non solo spirituale ma anche costituzionale.
Il fantomatico “problema della teoria gender” relativo alla “buona scuola” è un problema più surreale che relae, mentre ci sono molti altri tentativi in atto da parte di molte forze politiche di modificare il concetto di Famiglia. Ma questa è un’altra storia …

PER I CREDENTI

Premesso tutto ciò, ed essendo realisti, il problema c’è ed andremo sempre di più in quella direzione. Si “respira nell’aria” e i media sono quasi  tutti schierati in favore di queste teorie. Registro una certa attività ed interesse del mondo cristiano su queste tematiche, e questo mi pare un fatto più che positivo, ma oltre l’interessamento ci sarebbe bisogno di corretta informazione. Sapendo discernere ciò che proviene dalla rete. 

Il mio parere e’ che non dobbiamo fermarci. Dire la nostra, e continuare a proclamare l’Evangelo. Prima di tutto ai nostri figli. Queste leggi, queste teorie possono “influenzare” la società e la mente dei nostri figli. Ma il seme della Parola di Dio sarà più forte, perché parla al cuore degli uomini.

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