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INTERVISTA LANZOTTI

 

Stanislao Lanzotti ci mette passione, non c’è dubbio. Nella sua azione politica, prima di tutto in consiglio comunale, si è sempre distinto per concretezza e incisività. Non è uno di quelli che le “manda a dire” per questo chi lo conosce sa che ha un parlare diretto, esplicito e senza troppi preziosismi. Insomma, il profilo di un candidato del territorio che, non a caso, ha sposato un progetto ambizioso come quello di “Grande Sud”, unica forza in questa campagna elettorale, a porre il Mezzogiorno al centro del proprio manifesto programmatico. Anche quando è stato al centro di alcuni attacchi mediatici e politici, ha risposto con veemenza, senza sottrarsi al giudizio anche dell’opinione pubblica che ha sempre di più apprezzato il lavoro di Lanzotti che, come suo solito, ha risposto a queste domande dimostrando capacità di sintesi e chiarezza d’esposizione.

 

Consigliere Lanzotti, come mai ha deciso di sposare un progetto politico come quello di Grande Sud?


Ho aderito con grande entusiasmo a questo progetto poiché giovane e concreto e, attualmente, rappresenta l’unica realtà politica che pone il Sud al centro del proprio interesse programmatico. Abbiamo il compito e il dovere di perseguire pochi obiettivi ma fondamentali per il rilancio del nostro Mezzogiorno. Rilancio che ritengo fondamentale per la rinascita dell’intero Paese. La mia candidatura con Grande Sud, dunque, è un chiaro segnale di appartenenza viscerale al territorio.


E’ rimasto deluso dal PdL e dalle sue scelte? Cos’è che non condivide: i nomi dei candidati o il metodo di selezione?


Sicuramente. Prima di tutto sono deluso dall’immobilismo di un partito divenuto ormai autarchico nel suo complesso e poi la personale e non più sostenibile carenza di stimoli a farne parte. La mia appartenenza ai valori del centrodestra è sempre stata e resta inequivocabile, ma i recenti avvenimenti del partito mi hanno fatto capire che la mia permanenza tra le fila del Pdl non era più compatibile con la svolta politica che volevo e voglio intraprendere, non da ultimo la totale estromissione nella stesura delle liste elettorali per le prossime elezioni. Non ho nulla di personale contro i singoli, sia chiaro, ma credo che il partito negli ultimi tempi abbia intrapreso una strada non del tutto democratica, da qui il motivo della mia autosospensione dal Pdl.


Napoli vive un momento davvero difficile. Come ne possiamo uscire?


Non credo che alcune cose si possano risolvere usando la bacchetta magica. Napoli è oggi una città sfiancata dai soprusi e strozzata da una burocrazia che ne frena lo sviluppo. Il primo impegno che bisogna prendere per Napoli è rivolto ai giovani e alla ripresa del comparto lavorativo attraverso il sostegno fiscale alle piccole e medie aziende, introducendo fiscalità di vantaggio per quegli imprenditori che promuovono le nuove assunzioni. Dobbiamo ridare fiducia ai nostri giovani attraverso politiche di sviluppo che non ristagnino nell’assistenzialismo, ma che diano un aiuto concreto; e arginare l’annoso problema legato la fuga dei cervelli. Non è più tollerabile che le nostre menti migliori siano costrette ad espatriare per affermarsi nel mondo del lavoro. 


Può indicare i punti programmatici del suo partito per far rinascere il Mezzogiorno?


Guardi, mi ripeterò, ma la proposta di Grande Sud è interamente incentrata sullo sviluppo di un Sud positivo e protagonista della crescita economica e sociale dell’Italia, nella piena consapevolezza che la rinascita del Mezzogiorno, come afferma giustamente il Governatore Caldoro, rappresenta il volano per il rilancio dell’intero Paese. Nello specifico posso dirle che al centro del nostro programma c’è la riduzione fiscale per le piccole e medie imprese, il rafforzamento della ricerca e dell’innovazione tecnologica, la creazione di maggiori opportunità lavorative, l’incremento dell’export e del turismo e la valorizzazione dei nostri cervelli. 


Infine, perchè un napoletano deve augurarsi di “vedere” Lanzotti in Parlamento?


Poiché un napoletano deve augurarsi il meglio e deve poter identificarsi in coloro che amministrano la società civile. Senza falsa modestia le dico che in questi anni mi sono impegnato moltissimo in Consiglio comunale per salvaguardare gli interessi della mia città. Alle prossime elezioni del 24 e 25 febbraio il nostro popolo avrà il privilegio di poter scegliere parlamentari capaci di fare squadra e di imporre il Sud nell’agenda di governo, contrastando le lobby dei partiti nazionali e dei partiti del Nord, dando forza e rappresentanza alle istanze del Mezzogiorno e di Napoli in particolare. Assistenzialismo, corruzione e precarietà non devono più far parte del nostro vocabolario. L’alternativa c’è. L’alternativa è Grande Sud.

 

 

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