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LETTERA AI PARLAMENTARI 5 STELLE

Alessandro Iovino, scrittore e storico, ha inviato una lettera ad una rappresentanza dei Parlamentari del “Movimento 5 Stelle”. In allegato alla lettera anche  le copie dei suoi libri su Silvio Berlusconi “Il ritratto di un principe” e sullo statista democristiano recentemente scomparso “Andreotti e il potere”.

Ecco il testo della lettera:

 

Gentili On.li Senatori e Deputati del Movimento 5 Stelle,

 

la più demagogica della vostre iniziative è stata certamente quella di farvi chiamare “cittadino/a”, eliminando dal vostro “vocabolario politico” l’appellativo “onorevole”. Davvero non comprendo le ragioni di questa scelta. L’ipocrisia dilaga anche tra di voi: avete le idee confuse. Molti parlamentari, è vero, negli ultimi decenni non stati degni di ricoprire questo ruolo (nessuno lo mette in dubbio) ma ciò non significa che bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Sembra un tentativo grottesco di nascondere agli occhi dei vostri elettori l’onore (e i privilegi) di cui un Italiano può essere investito nel  rappresentare i cittadini nel Parlamento. Onori e privilegi che non devono apparire, per forza, tutti diabolici o immeritati. Francamente, è ridicolo non ammettere che un deputato o un senatore oltre ad oneri ha anche degli onori. Camminare nei corridoi di Palazzo Madama, per esempio, data la mia attività di assistente parlamentare, mi rende orgoglioso. Sono fiero del mio paese, di una così importante istituzione e di come ho il privilegio di “respirare la storia” passeggiando in quei corridoi. E consentitemi anche di dire che il saluto, che molti tra voi (tutti quelli che io ho incontrato) tra parlamentari ed assistenti, negate anche a noi collaboratori di altri partiti nei corridoi del Senato, è un fastidioso atto di presunzione. L’educazione non ha un colore, un partito o una collocazione. E’ la base di un rapporto civile.

Onorevoli deputati e senatori, dunque, leggete con attenzione. 

In seguito alla scomparsa del presidente Andreotti avvenuta lo scorso 6 maggio, il Senato ricordava la figura di uno dei suoi massimi esponenti, con un minuto di silenzio. Vi siete resi protagonisti di una delle pagine più tristi della storia parlamentare, creando confusione in Aula e mancando di rispetto alla memoria dell’uomo che più di tutti ha influenzato con la sua personalità la politica nel nostro paese. E’ stato un gesto irrispettoso, volgare ed oltraggioso.

Allego dunque alla presente la mia ultima pubblicazione. Un libro in cui racconto del legame tra Andreotti e il potere, alternando la narrazione con tutti i ricordi degli incontri che ho avuto con il presidente a Palazzo Giustiniani.

Non pretendo che condividiate il pensiero, ci mancherebbe. Ma sforzatevi di capire che la storia del nostro paese è complessa. E sarà la storia, fra non molti decenni, a dirci se l’Italia ha beneficiato concretamente più di un uomo come Andreotti o di Grillo.

Per completare il “quadro”, allego anche un libro che ho scritto sul presidente Berlusconi, alla vigilia anche di un voto in Giunta al Senato che sarà determinante per la storia del nostro paese. Vedete, io non sono un berlusconiano “folgorato sulla via di Arcore”. Ho studiato con dedizione, lavoro ogni giorno per costruirmi un futuro, ho scritto dieci libri con sacrificio e non mi sento moralmente inferiore a nessuno di voi che ha deciso di seguire Grillo. Non vi condanno, anzi vi rispetto. Sbaglia chi accusa Grillo di essere “solo” un comico. Ma vorrei che quando parlate di Andreotti o Berlusconi, possiate capire che a sostegno di questi leader non ci sono mafiosi e ballerine, ma milioni di Italiani onesti, come anche tra i vostri sostenitori.

Mi domando: mai nessuno che dica una parola contro la volgarità con cui Grillo manifesta le sue idee? Siete tutti così egemonizzati dal capo?

Siate più umili e rispettosi verso la storia di questi uomini, perché è la storia della nostra Repubblica, quindi anche la vostra, dell’Istituzione che avete l’onore di rappresentare.

Ancora mi domando: riceverò mai una risposta? Qualcuno di voi leggerà mai i miei libri? Ai posteri l’ardua sentenza.

In attesa di un vostro riscontro, porgo cordiali saluti.

 

 

                                                                                                                         (Alessandro Iovino)

 

 

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