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NICKY CRUZ: DALLA MORTE ALLA VITA

 

Pensate che i miracoli non esistono?  Siete convinti che Dio è disinteressato all’uomo ?

Non rispondetemi subito, prima leggete queste poche righe. Vi chiedo tre minuti, non di più. Ma leggete.

 

Lo scorso 25 aprile la piazza Grandi Eventi di Scampia (Napoli) ha ospitato Nicky Cruz per un grande evento evangelistico, che ha visto anche la presenza per un saluto del Presidente della Municipalità Angelo Pisani. La campagna evangelistica è stata organizzata da Victory Outreach, tra cui responsabili sono figurati i pastori Mark Gracia e V. Daniel Esposito.  

Cresciuto in una famiglia numerosa (17 figli), i genitori di Cruz praticavano lo spiritismo, tanto che la loro casa era conosciuta come la “casa degli stregoni”. La madre lo chiamava “figlio del diavolo” essendo il piccolo Nicky un ragazzo molto irrequieto e ribelle. A 15 anni raggiunse New York, dove entrò nella banda dei Mau-Mau, di cui presto ne divenne l’esponente di spicco. Nella metropoli regnava un degrado morale e spirituale: droga, prostituzione e, perfino gli omicidi, erano all’ordine del giorno. Una sera ascoltò il messaggio di Cristo da David Wilkerson, un predicatore evangelico statunitense. All’inizio oppose resistenza, ma l’opera di Dio fu più forte. Wilkerson venne anche minacciato di morte, ma senza esitare esclamò: “puoi tagliarmi anche in 1000 pezzi e gettarmi via Nicky, ma ognuno di essi continuerà a dirti: Nicky, Gesù ti ama!”

Non passò molto tempo, che la potenza di Dio fece breccia nel cuore di Cruz. Dovette piegarsi e piangere alla presenza di Dio. La sua storia è poi nota a livello mondiale. Ho provato qui solo a farne un brevissimo riassunto. Wilkerson scrisse un libro, poi divenuto un best-seller, dal titolo “La Croce e il pugnale”, da cui fu tratto anche un film visto da circa 50 milioni di persone in oltre 30 lingue in 150 paesi. Autore lui stesso del best seller “Corri pupo, corri” la storia di Nicky Cruz ha segnato una generazione di cristiani a cavallo degli anni ’70 e ’80.

Quando era poco più che un adolescente, un medico cercò di delineare la personalità di Cruz. Ne venne fuori un ritratto poco felice, anzi pessimo: irrecuperabile. Per la società era un caso perso. Ma non per Dio, che ne ha fatto un Suo servo fedele. Cruz è divenuto un messaggero della Buona Novella, oggi gira per il mondo, predicando l’Evangelo.

Ditemi voi: questo non è un miracolo? Non è la dimostrazione che Dio può trasformare le persone e che un “figlio del diavolo” può diventare un “figlio di Dio”?

Ho visto la piazza di Scampia piena di giovani, molti dei quali glorificavano Dio. E dove il peccato abbonda, la grazia di Dio sovrabbonda. Certo, ci sono quartieri, come quello dove era cresciuto Cruz a New York, oppure la nostra Scampia, che sono difficili. In molti altri c’è un benessere economico, ma regna la stessa desolazione spirituale. Per gli uomini ci sono situazioni e casi umani addirittura irrecuperabili. Ma per Dio non è così. Lui vuole cambiare le cose. Basta crederci, proprio come fece Nicky Cruz.

 

P.S. Ho avuto il piacere e l’onore di incontrare Nicky Cruz. Ho sottoposto alla sua attenzione una copia degli anni ’60 del libro “La croce e il pugnale” di David Wilkerson ispirato alla sua storia. Un libro di mia madre, che oggi custodisco gelosamente. E tra le altre cose, l’ho trovato un uomo disponibile e cordiale. Ciò che mi ha colipito è la sua vitalità. Ha predicato per oltre 60 minuti, nonostante i suoi 76 anni! 

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