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“PICCIRIDDA” – LA RECENSIONE AL LIBRO DI CATENA FIORELLO – di A.Iovino

“Picciridda”

Catena Fiorello
Giunti, 256 pp., 16 euro

 

Ero nella hall di uno splendido albergo a ridosso della piazza principale di Urbino, quando la vidi la prima volta. Perfino in una struttura ricettiva, in questo paese, si respira storia ed arte. Ero comodamente seduto, mentre Catena Fiorello fece il suo ingresso nell’albergo travolgendo chiunque con la sua grande allegria. Cercai di catturare la sua attenzione e appena ci presentammo, iniziammo a farci tante risate insieme. Perché entrambi dotati di sana autoironia. Capimmo dunque che saremo diventati certamente amici.

 

Un nostro comune amico, Sauro Moretti, e il professore Vittorio Sgarbi (assessore in questo comune) mi avevano voluto ad una rassegna letteraria in questo splendido paese marchigiano, insieme a tre grandi giornalisti e scrittori: Gene Gnocchi, Paola Maugeri e, per l’appunto, Catena Fiorello. Fu in questa occasione che ci conoscemmo.

(Nella foto da sinistra: Catena Fiorello, il Sindaco di Urbino, Gene Gnocchi, Alessandro Iovino e Paola Maugeri)

Catena ha recentemente pubblicato per una seconda edizione un romanzo scritto un decennio fa, ora alle stampe per i tipi di Giunti, intitolato “Picciridda”. Ebbene sì, lo ammetto: prima che leggiate qualche riga sappiate che sono stato spudoratamente di parte. Perché sono amico di Catena e trovo travolgente la sua scrittura, proprio come lei. Giusto per essere chiari.

 

Detto ciò, proverò a dirvi perché credo valga la pena leggere questo libro. Vi elencherò almeno tre valide ragioni.

 

CONTEMPORANEITA’

Questo libro ha il merito di catapultare il lettore in una storia difficile ma attuale. La storia di un “Picciridda”, appunto, che mentre i genitori emigrano in Germania in cerca di fortuna, è costretta a vivere con la nonna in Sicilia, all’inizio degli anni Sessanta. E’ dunque contemporaneo perché affronta la psicologia ed i drammi che vivono gli emigranti. Insomma leggendo questo libro forse riusciremo anche a capire con più profondità ciò che c’è dietro gli uomini e le donne che in questi tempi decidono di andare via dai loro paesi per raggiungere il nostro. Questo tema rende molto attuale il libro.

 

DOLORE

Un saggio disse: “tutto nasce dalla sofferenza”, perfino il miracolo della vita ed anche le cose belle. L’analisi del dolore mi intriga, mi incuriosisce e a volte mi fa riflettere. Il dolore fa parte della vita. Arriva per tutti, presto o tardi. Dobbiamo fare tutti i conti con la sofferenza. Perché se non ci toccherà di persona, magari coinvolge qualcuno a noi caro. E trovo emblematico ed originale il modo in cui la Fiorello affronta il tema del dolore attraverso questa piccola ragazzina che ne passa di ogni: dalla partenza dei genitori, alla ferrea disciplina della nonna; dal dolore immane per la perdita della sua compagna di banco agli interrogativi senza risposta per il suicidio della sua amica, affranta da una dura depressione. Temi che l’autrice analizza senza formalismi e retorica, ma con lucidità e realismo. Come se fossimo noi a viverli.

 

DONNA

Questo è il tema portante del libro, il concetto chiave, la protagonista assoluta. Questo testo è un manifesto sulla forza delle donne. Ma attenzione: non so se forse mi attirerò la contrarietà di Catena, ma non lo definisco un romanzo “femminista”. Lo credo fortemente, perché qui si tratta di una storia vera, autentica e reale di un tipo di donna che, lontana (e sono la maggioranza) dagli stereotipi ideologici e le sfumature politiche, vive e combatte ogni giorno contro i soprusi e le ingiustizie per andare avanti nella vita. Ha ragione Catena, è un “romanzo femmina”, ma non femminista. Racconta non solo un genere, ma un mondo. Il mondo delle donne siciliane, fatto di potenza, forza ma anche fragilità che poi forgia la stoffa di una donna, rendendola resistente. Una resilienza che le rende grandi.

Ecco quindi le mie piccole tre ragioni per cui leggere questo libro.

Insomma, credo che Catena abbia scritto della storia di Lucia con sapienza e passione, una donna “picciridda” ma grande di animo e di spirito. Proprio come la sua Autrice.

 

Alessandro Iovino

 

 

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