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SENTINELLE IN PIEDI

 

Sentinelle in piedi” arriva anche a Napoli. 

Sentinelle in Piedi, come descritto nel sito ufficiale del movimento, “è una resistenza di cittadini che vigila su quanto accade nella società e sulle azioni di chi legifera denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà”.
Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna. Il movimento si identifica come una rete apartitica e aconfessionale. Una vera e propria veglia, in rigoroso silenzio, le manifestazioni si svolgono seguendo un preciso schema: a due metri di distanza l’uno dall’altro,  leggendo un libro, rivolti nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore. Le veglie si stanno tenendo in tutte le piazze italiane di fronte ai luoghi di potere, e delle istituzioni. 

Le sentinelle si dicono convinti che la famiglia sia fondata sull’unione di un uomo e  di una donna ma che si stia diffondendo un’idea distorta: che questa non sia naturale. E che l’avanguardia del mondo nuovo, basato sulle voglie dell’io, è rappresentata dalle unioni omosessuali.
Come ancora riportato dal sito delle Sentinelle, che il prossimo 10 maggio si sono dati appuntamento a Napoli (in piazza Diaz ore 10),” il decreto legge Scalfarotto (già approvato alla Camera ed ora in discussione al Senato) vuole la libertà d’opinione come un privilegio del passato. Perché con questo disegno di legge potrebbe essere considerato  omofobo, e dunque punibile penalmente, analogamente al razzismo:
Chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è fondata sull’unione di un uomo e di una donna;Chiunque pubblicamente trovi obiezioni al matrimonio tra persone dello stesso sesso e all’adozione di bambini da parte di coppie gay;
Chiunque sostenga in luogo pubblico che i riferimenti biologici naturali dell’identità sessuale sono il maschio e la femmina.Ci dicono che è una maniera per limitare le discriminazioni, invece è l’introduzione del reato d’opinione come in ogni dittatura, anche se “morbida”. Il nostro ordinamento giuridico, infatti, già punisce qualunque forma di ingiusta discriminazione, di violenza, di offesa alla dignità personale.

“Vorrebbero sterilizzarci anche il linguaggio, ma non saranno in grado di incatenare le idee” affermano le Sentinelle, che, ribadiscono, non è una battaglia religiosa ma una questione di libertà.

 

 

 

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