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THE LOST SYMBOL: IL NUOVO ROMANZO DI DAN BROWN

Dopo novanta milioni di copie vendute con il solo Codice da Vinci, diverse decine di milioni con Angeli e demoni, La verità del ghiaccio, Crypto e la sceneggiatura di due film di successo planetario con protagonista Tom Hanks nei panni del professore di simbologia Robert Langdon; lo scrittore statunitense Dan Brown torna a far parlare di sé. Infatti è uscito in contemporanea in tutto il mondo, in sola lingua inglese, per l’italiano bisognerà attendere un po’, l’ultima fatica letteraria di Brown intitolata: The Lost Symbol (Il simbolo perduto). Questa volta al centro delle fantasie dell’abile autore americano non c’è il Cristianesimo ma la massoneria. Il romanzo si apre con quello che ormai è un classico del metodo di scrittura di Dan Brown: il professor Langdon viene invitato da un suo vecchio amico Peter Solomon, di tradizioni massoniche, a tenere un discorso al Campidoglio di Washington ma in realtà si tratta di una trappola. Al suo arrivo scopre la mano tagliata del suo amico Solomon, su cui sono incisi tatuaggi massonici, che punta verso un dipinto del primo presidente americano George Washington ritratto nelle vesti di un dio pagano. Il personaggio artefice dell’inganno oscuro, la cui identità come da copione viene svelata alla fine del romanzo, è alla ricerca di una misteriosa e potente piramide massonica nascosta da qualche parte a Washington. Il professor Langdon, con l’aiuto di un’avvenente donna, la sorella di Solomon, finisce per salvare gli Stati Uniti da malvagi intenzioni e risolve difficili misteri legati alla massoneria scozzese.

La nostra riflessione è, però, incentrata su un altro aspetto che riguarda le opere di Dan Brown. Sembra ormai chiaro che i libri dell’autore americano non hanno alcuna pretesa scientifica. Tuttavia data l’enorme e smisurata popolarità dei suoi lavori, la sua influenza sul pensiero delle persone è notevole. Al seguito dell’uscita di questo ultimo lavoro qualcuno potrebbe pensare che dopo la chiesa cattolica, e il Cristianesimo in generale, Brown sia passato nell’ultimo libro all’attacco della massoneria. Non è proprio così. Come chiarisce Massimo Introvigne in una sua recensione di  The Lost Symbol (che consiglio di leggere su: www.cesnur.org) quest’ultimo lavoro non è antimassonico, a differenza dei precedenti, invece, chiaramente anticristiani. Dunque piena libertà di offendere il Cristianesimo e alcuni suoi aspetti sacri, come la figura di Cristo, mentre toni più leggeri nei confronti della massoneria. Sembra che per l’autore americano non ci sia stata alcuna reticenza nell’attaccare il Cristianesimo nel Codice da Vinci o in Angeli e demoni (in cui la chiesa è nemica della scienza) mentre con molta più cautela, e meno veemenza, argomenta il suo ultimo romanzo sui misteri massonici. Certo è che il mito della massoneria alberga nelle menti di molti americani, incentivati da alcuni saggi di diversi autori esperti del tema che individuano nei padri fondatori della nazione non tanto volontà cristiano-evangeliche ma piuttosto origini, tradizioni e l’inserimento, in alcuni simboli chiave della nazione, di evidenti richiami massonici. Rimane la domanda: perché tanto interesse per questo tipo di letteratura? Dan Brown fa leva su emozioni che da sempre hanno suscitato l’interesse dell’uomo e che sono alla base di qualunque successo letterario di queste dimensioni: suspense, mistero ed intrigo. Una miscela perfetta per attirare l’attenzione di una società globale priva di valori solidi. Per questo anche per un credente è facile cadere in questa trappola. Va precisato che sono comunque in pochissimi quelli che dopo aver letto questo tipo di genere letterario smettono di credere alle proprie convinzioni religiose però, rimane il fatto che è un campo minato, soprattutto per coloro che tendono a reputare tesi credibili quelle ideate dallo scrittore americano. Ad ogni modo assisteremo ancora una volta ad un accesso dibattito culturale pubblico non appena questo libro verrà pubblicato in italiano. I credenti però non saranno avvolti dall’oscuro alone del mistero e dalla farsa dell’intrigo perché hanno riposto la loro fede in Cristo e nella sua salvezza. Una realtà, quindi, non da nascondere o nascosta ma da condividere con gli altri in piena libertà. Non certo un’esperienza superficiale e caratterizzata da suspense ma coltivata ogni giorno dalla tangibile serenità che prescinde da un contatto diretto e costante con la realtà di Cristo. Illuminanti le parole dell’apostolo Paolo: “Dico questo affinché nessuno vi inganni con parole seducenti; (…) e mi rallegro vedendo il vostro ordine e la fermezza della vostra fede in Cristo” (Colossesi 2:4).

The Lost Symbol: il nuovo romanzo di Dan Brown, mensile Oltre, settembre 2009

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