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UN RICORDO DI RITA LEVI MONTALCINI

Un brivido mi invade il corpo se penso al quel momento in cui rimanemmo da soli nella sede della sua Fondazione a Roma e la prof.ssa Montalcini mi prese la mano stringendomela forte per saperne di più del mio libro su Stalin. Parlammo a lungo degli orrori del comunismo, delle legge razziali, della sua vita e di scienza (credetemi: fu la prima lezione di biologia alla quale ho posto davvero attenzione perché mi spiegò la sua scoperta che le valse il Premio Nobel) e poi anche di fede, un punto su quale ci confrontammo nel rispetto delle idee e della spiritualità che ci differenziavano.

Mi scrisse su un suo libro una dedica che custodisco come se fosse un prezioso tesoro. La ricordo come una donna minuta, ma profondamente immensa … 

Desidero qui riportare una serie di aforismi della prof.ssa Montalcini:

Cervello e cuore
«
Tutti dicono che il cervello sia l’organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore. Ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi».

Corpo e mente
«Ho perso un po’ la vista, molto l’udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent’anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente».


I genitori
«A mio padre come a mia madre debbo la disposizione a considerare con simpatia il prossimo, la mancanza di animosità e una naturale tendenza a interpretare fatti e persone dal lato più favorevole». 


La dignità

«Nel momento in cui smetti di lavorare, sei morto».


Le rughe

«I vestiti sono un lato debole della mia personalità. Non ho mai tentato di camuffare gli anni: le rughe ci sono e non le nascondo. Ma mi è rimasta questa piccola forma di vanità. Ne soffro, a volte».


Viva l’Italia

«Bisogna dire ai giovani quanto sono stati fortunati a nascere in questo splendido Paese che è l’Italia».


Forze da ritrovare

«Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva. Bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi».


La giusta distanza

«Mi mancava il distacco che permette al medico di far fronte alle sofferenze del malato, senza un coinvolgimento emotivo dannoso a entrambe le parti».


Famiglie arcobaleno

«Il principio che può aver ispirato l’approvazione della legge che permette a single e omosessuali l’inseminazione artificiale mi sembra buono, direi eccellente. Se il parlamento danese ha votato in tal senso, io ho troppa stima e considerazione di quel Paese per sollevare dubbi nel bene o nel male».

Le guerre
«Purtroppo buona parte del nostro comportamento è ancora guidata dal cervello arcaico. Tutte le grandi tragedie, la Shoah, le guerre, il nazismo, il razzismo, sono dovute alla prevalenza della componente emotiva su quella cognitiva. E il cervello arcaico è così abile da indurci a pensare che tutto questo sia controllato dal nostro pensiero, quando non è così».

Meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita.

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