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VISTI DA VICINO. Alessandro Iovino: “Gianni Agnelli, uno juventino anomalo che amava Napoli…”

 

Gianni Agnelli aveva un rapporto profondo con Napoli. Tutti sanno che amava questa città per il suo patrimonio storico, ma non solo. Agnelli era un uomo di rara intelligenza, capace di capire il legame unico che tiene uniti i napoletani con la propria squadra. Era noto il suo attaccamento per la Juve, ma non disprezzava Napoli e il Napoli, anzi. Lo ha recentemente confermato il noto editorialista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo che ha dichiarato ai microfoni di Radio Goal su Kiss Kiss Napoli: “… il Napoli di Maradona venne a vincere a Torino e Giovanni Agnelli, che aveva un legame stretto con Napoli, mi confidò: “E’ giusto che questo scudetto lo vinca il Napoli, questa città, storicamente, ha dato tanto all’Italia”.

Dichiarazioni ed attestazioni di stima verso il Napoli e la nostra città, che sono lontane anni luce dalle provocazioni di Antonio Conte nei confronti di Benitez o dalle volgarità inaudite, condite di gravi offese, che i tifosi juventini continuano a rivolgere ai napoletani. Si sa che la rivalità tra queste due squadre è antica e radicata. Ci sta, il calcio è così. Non è questo il punto. Quello che voglio dire, è che l’avvocato non avrebbe mai consentito certi comportamenti, mai autorizzato licenze verbali che anche gli alti dirigenti della Juve continuano ad avere. Mai una parola da parte della nomenclatura juventina contro le vergognose offese razziali che rivolgono i loro tifosi nei confronti dei napoletani. Nella rivalità tra Napoli-Juve, è racchiuso anche il duello Maradona-Platini, un classico del calcio degli anni ’80. Per la verità, anche oggi, l’attesa che c’è prima della partita, l’adrenalina che sale, lo spettacolo scenografico, contribuiscono a rendere questa la partita più attesa dell’anno, non c’è dubbio. Ma la rivalità dev’essere sportiva, non razziale.

Molti, tra politici ed imprenditori, rimpiangono l’avvocato Agnelli, definito l’ultimo Re d’Italia. Ma, pensandoci bene, anche i napoletani lo devono ricordare con nostalgia. Perché anche se juventino, rispettava il Napoli, la città e i partenopei. Un sentimento, un rispetto ed un’onorabilità di cui, nella Juventus di oggi, dal primo all’ultimo elemento dell’organico, non c’è alcuna traccia. E’ esistito, quindi, in tempi non troppo lontani, uno juventino anomalo che amava Napoli: l’avvocato Gianni Agnelli.

 

Alessandro Iovino

 

 

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